Dettagli Recensione
Nell'isola di Tara
La giovane giornalista londinese Darcy riceve in eredità da un’anziana zia un'isoletta irlandese semideserta, Tara, col vincolo di andare a viverci per almeno un anno e di popolarla con una piccola comunità. All'inizio ho trovato irritante la protagonista per come fosse così fissata col suo aspetto e con l’abbigliamento, fatto evidente dal suo continuare a citare marche di vestiti e scarpe, ma pian piano c’è stata un’evoluzione nel suo carattere e nel suo modo di essere in generale che hanno conquistato tutti, compresa me come lettrice: si è prodigata per la piccola comunità che si è creata, cercando varie soluzioni e lavorando sodo, nonché si è goduta il rapporto con la natura e con le persone intorno a sé e le cose semplici invece di quelle sofisticate, insomma è diventata una persona più profonda. Ho gradito anche lo stile, le descrizioni dei paesaggi e delle situazioni e ho trovato azzeccata la prima persona e al tempo presente. Mi sembrava di essere sull'isola con Darcy e i due cagnolini Woody e Louis! La colazione tra Darcy e Dermot è stata la mia scena preferita, e i miei personaggi preferiti sono proprio il tuttofare e generoso Dermot e la vivace dodicenne Megan. Il finale è affrettato e avrei lasciato più spazio a quella storia d’amore nascente nella seconda parte se fossi stata io l’autrice. Lo consiglio, è una lettura leggera, piacevole e rilassante.