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Tutta colpa di Mr Darcy
 
Tutta colpa di Mr Darcy 2020-03-29 21:50:37 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    29 Marzo, 2020
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Darcyland (quello di Colin Firth)

Non mi aspettavo nulla di ché da "Tutta colpa di Mr Darcy" di Shannon Hale, eppure questo romanzo dal ritmo a dir poco frenetico è riuscito a disattendere anche le mie bassissime pretese.
La storia vede come protagonista la trentenne newyorkese Jane Hayes che si spaccia per una grande appassionata di Jane Austen, mentre in realtà è soltanto ossessionata dall'interpretazione di Colin Firth nel ruolo di Mr Darcy nella miniserie BBC anni Novanta. Grazie al lascito di una ricca prozia, Jane potrà trascorrere tre settimane di vacanza a Pembrook Park, una tenuta inglese dove viene allestito un parco a tema per chi vuole -e può permettersi- di vivere un'avventura in stile Regency.
Sorvolando sul fatto che questo luogo è in sostanza un'agenzia di escort in costume d'epoca, con una proprietaria che tiene un comportamento decisamente anti-economico (a prescindere dallo status sociale, non credo sia una buona idea insultare i propri clienti, soprattutto ai tempi di Trip Advisor e simili!), questo romanzo è tra i pochi a poter vantare un adattamento cinematografico migliore della versione cartacea. Il film infatti riesce a strappare qualche risata, mentre queste battute non sfigurerebbero in una puntata di Colorado.
Che dire poi della drammatizzazione di ogni sciocchezza, dei riferimenti ad altri autori (stuprare la Austen non ti bastava, Shannon?), dell'aggressione a sfondo sessuale fatta passare come una ragazzata o delle continue contraddizioni della protagonista? E lo stile, pur non essendo pretenzioso, non è da meno: i pensieri vengono mescolati in modo casuale alla narrazione in terza persona ed i pochi momenti (forse) interessanti vengono solo raccontati a posteriori.
Il titolo originale poi mi lascia ancor adesso perplessa, perché "Austenland" non è il vero nome del parco ma la protagonista insiste a chiamarlo così, sia tra sé che con gli altri. Per lo meno in Italia si è optato per un titolo più coerente, ma è il solo aspetto positivo in un'edizione troppo costosa e con una traduzione da rivedere: cari traduttori, smettetela di mischiare il Lei e il Voi nelle stesse frasi!

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