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UN LIBRO DIFFICILE DA DIMENTICARE
Alice Wright è una giovane donna inglese che per amore decide di trasferirsi in America e sposare Bennett Van Cleve, un uomo affascinante e all'apparenza amorevole e affettuoso.
Da subito però capiamo che c'è qualcosa che non va. Alice non era felice in Inghilterra e questo matrimonio così veloce e repentino, forse è dovuto al fatto, che lei volesse andarsene dal posto in cui era nata e cresciuta, ma dove non era libera.
La donna immaginava la sua nuova vita a New York, dove i suoi ex concittadini l'avrebbero ammirata e invidiata per il nuovo status, ma l'amara verità è che si è trasferita in un piccolo paese del Kentucky, Baileyville, dove il pregiudizio e l'ipocrisia regnano sovrani.
La vita in America non è come la immaginava, Alice si scontrerà con le malelingue degli abitanti del luogo che non accettano una straniera nella loro terra. Inoltre, dovrà vivere e sottostare alla regole del suocero Mr Van Cleve, un uomo dispotico, bigotto e maschilista che non perde occasione per trattarla male e per farle capire qual è il suo ruolo nella famiglia. La protagonista si ritroverà a vivere in una gabbia, non riesce ad instaurare un rapporto con il marito, che è succube del padre e non riesce nemmeno a farsi degli amici. Le giornate trascorrono in maniera piatta e ordinaria e ben presto capirà di aver fatto commesso un errore.
Bennett non è l'uomo che aveva conosciuto, è un ragazzo debole e incapace di prendere una posizione e di ribellarsi al padre/padrone di cui lui subisce l'influenza.
La villa dove vive Alice è piena di ricordi della madre defunta di Bennett, ogni occasione è buona per dire quanto fosse devota la donna e di quanto lei fosse un'ottima moglie che obbediva la marito senza dire una parola in più.
Alice, invece, mal sopporta il fatto di dover sottostare alle regole del suocero, la routine quotidiana è scandita dall'uomo, come ad esempio il cibo che si mangia, le letture che venivano scelte, i luoghi o la compagnia che si doveva frequentare.
Alice e Bennett non hanno mai iniziato davvero il loro matrimonio,
"Nessuno l'aveva avvertita che il matrimonio avrebbe comportato così tante chiacchiere con zie anziane davanti a servizi da tè in fine porcellana, così tante inutili sessioni di rammento e confezionamento di trapunte, o peggio ancora, così tanti sermoni mortalmente noiosi."
Alice non riesce ad integrarsi in una società così chiusa e ancora legate ai retaggi del passato, è una comunità molto devota, molto religiosa, la Chiesa è un luogo di ritrovo per i cittadini ma anche lì la ragazza viene giudicata. E' difficile per lei cambiare le proprie abitudini, la propria cultura e adattarsi al paese in cui vive.
Ma quello che è peggio è che Alice non riesce ad interagire con Bennett, a creare un rapporto di complicità e di fiducia che ci dovrebbe essere in un matrimonio. Lui inizia anche a criticarla per come si comporta e per come si veste, quando si erano conosciuto la sua opinione era diversa. La trovava bella, interessante e divertente ma da quando si sono trasferiti in America non è più stato così.
"Così a poco a poco, si rese conto di aver semplicemente barattato una prigionia domestica con un'altra."
Alice ha l'occasione per fare qualcosa di utile per il paese e anche per uscire da quella villa, decidendo di unirsi al progetto promosso dal WPA, il Works Progress Administration, che con una serie di biblioteche a cavallo cerca di portare i libri e la lettura nelle zone più rurali del Ketucky.
Sia il marito che il suocero, ma anche molti altri abitanti di Baileyville non sono d'accordo con questa iniziativa e pensano che mandare in giro delle donne da sole sia sconveniente e alquanto pericoloso per la loro morale.
Alice diventa una bibliotecaria e incontra la leader del progetto, Margery O'Hare, una donna che vive da sola, in libertà, con coraggio e cerca di andare avanti senza chiedere aiuto a nessuno uomo.
Il suocero di Alice la mette in guardia su Margery, le dice che è una donna sconsiderata, senza morale e senza ritegno, ed essendo figlia di un fuorilegge, non potrà mai fare nulla di buono.
Alice è una donna che sembra all'apparenza molto fragile, ma a poco a poco, inizia a tirare fuori il carattere e diventa molto importante per la biblioteca e inoltre trova in Margery un'amica leale e sincera.
"[...]Ma soprattutto, quella giornata era stata così straordinaria, così preziosa, che non voleva condividere nemmeno un istante con i due uomini di casa."
A loro si uniscono Isabelle Brady, Beth Pinker e Sophia Wenworth, la presenza di quest'ultima farà molto scalpore perché lei è una donna di colore.
Questo testo è pervaso dal pregiudizio e descrive una società molto arretrata, siamo nel 1937, ma questa piccola cittadina è chiusa nelle proprie tradizioni e convinzioni e non vuole aprirsi al diverso o al nuovo.
Ognuna di queste cinque donne, ha un passato, una storia da raccontare e il lettore si affeziona alle loro vite.
Alice ad un certo punto capisce che quella che sta percorrendo non è la strada giusta, non può lasciarsi schiacciare da quello che dicono la gente e deve cercare di andare avanti a testa alta.
E decide di fare una scelta che in un qual modo cambierà, non solo la sua vita, ma anche quella delle altre quattro bibliotecarie.
"Guardati intorno, Alice. le diceva Margery la voce portata dalla brezza. Non serve preoccuparsi di ciò che la città pensa di te. Non puoi farci niente, comunque. Ma quando ti guardi intorno, caspita, vedi un mondo intero di cose bellissime."
Ti regalo le stelle è il titolo scelto dall'autrice, ed è molto significativo perché sia l'amicizia che si crea tra queste donne che il potere dei libri, che arriva e unisce centinaia di persone, sono la vera e propria bellezza, le vere e proprie stelle.
Un sorriso, un abbraccio, una parola di conforto a volte può valere molto di più di ogni altro gesto.
"Perché era cambiato anche qualcos'altro, qualcosa di fondamentale. Alice aveva scoperto che, per una donna almeno, era molto più facile provare rabbia per conto di qualcuno a cui tenevi, imprimere quella sorta di ustione da freddo, voler far soffrire qualcuno se aveva fatto del male a una persona cara.
Alice, insomma, non aveva più paura."
I personaggi di questo libro sono ben costruiti e delineati in maniera credibile, assomigliano moltissimo ad una persona reale e per Mr Van Cleve ho provato un profondo odio e una rabbia costante.
Il suocero è ricco ed esercita questo suo potere nel paese dove vive, lui controlla tutti fuori e dentro casa, perfino lo sceriffo fa quello che vuole lui. L'uomo maltratta in ogni modo possibile Alice, la umilia come donna e come moglie, fa delle allusioni sul fatto che non riesce a rimanere incinta, che si è lasciata influenzare negativamente da Margery. Lui considera le donne come oggetti, delle statue di porcellane senza sentimenti, che devono rimanere in silenzio, essere devote ed essere delle buone moglie e ottimi madri. Non devono avere delle aspirazioni o dei sogni.
Jojo crea un mondo narrativo molto credibile e verosimile, un paese pieno di pregiudizi, molto arretrato e che non si apre al diverso, alle differenze che invece sono fondamentali per formare una società civile. Il buon nome e il rispetto delle persone di Baileyville è l'unica cosa da preservare per Mr Van Cleve, la sua famiglia, anche se sono di facciata, deve essere perfetta.
Questo libro è stata una vera scoperta, una storia con due grandi temi, quali la solidarietà femminile e l'amore per i libri. I libri anche in questo caso uniscono e fanno conoscere le persone e trasformano tutto in qualcosa di migliore.
Jojo Moyes ci regala sempre delle storie diverse uno dall'altra, ogni suo romanzo è una novità, ma quello che continua a fare è riuscire ad emozionare il lettore.
La storia è scorrevole e molto intensa, ho trovato qualche capitolo un po' lento, ma questo è veramente di poco conto perché la maggior parte del libro scorre via veloce.
Il programma delle biblioteche a cavallo si sviluppò dal 1935 al 1943 e l'autrice parte da un fatto vero per raccontare la sua storia.
Consiglio assolutamente la lettura di questo libro perché per me la storia merita di essere letta e conosciuta, inoltre credo che l'autrice sia riuscita a raccontare e ad affrontare i vari temi trattati sempre con delicatezza e in maniera assolutamente coinvolgente.
Una storia che riscalda il cuore, che emoziona e che indigna ma che tra una lacrima e un sorriso ci fa sperare ancora e ci fa credere nei valori dell'amicizia e dell'amore.
E' proprio il caso di dire che Jojo Moyes ci ha regalato una "stella", una storia che sarà difficile dimenticare.