Dettagli Recensione
Macchecavolodai
Anche un romanzo d’amore ha i suoi doveri e chi lo legge delle aspettative.
Anche se si tratta di romanzi ben lontani dai migliori classici del settore.
Tre amiche, una vacanza in uno splendido ranch incastonato tra i meravigliosi Tetons delle Montagne rocciose americane. Sufficienti drammi in corso o appena trascorsi per creare un’ambiente emotivamente propenso al romanticismo e all’accoglienza dell’amore.
C’è tutto ciò che occorre per godersi un bel viaggio in poltrona, dimentichi delle proprie disgrazie, per rilassarsi godendosi quelle dei personaggi del proprio libro.
Quello che non dovrebbe essere compreso in un romanzo d’amore è il ricorrente pensiero “maccheccavolodai”. Ed è un pensiero davvero ricorrente in questa mia lettura, che non esprime stupore per un colpo di scena o per uno sventurato ribaltamento della situazione. Esprime solo il desiderio di spronare una scrittrice prolifica come la Steel a dare una sferzata a queste tediose quattrocento pagine farcite di un’improbabilità tale da far sorridere.
Come tante volte accade nelle storie più travagliate, spesso l’amore non basta. In questa in particolare, non c'è nulla da salvare.