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Finzione e alluvione del 1962 di Amburgo
Cuore di tempesta è l’ultimo romanzo di Corina Bomann. Un testo che mescola la finzione letteraria della vicenda narrata con la brutta e travolgente alluvione che colpì Amburgo nella notte tra il 16 e il 17 febbraio del 1962, nota come “L’inondazione del Mare del Nord del 1962.”. In quel tragico evento sessantamila case furono distrutte, e i morti furono trecentoquindici. L’autrice prima di redigere il testo ha compiuto una poderosa ricerca negli archivi, dove parecchie sono le testimonianze rese riguardo al fenomeno.
Il libro parla della storia di Alexa e di sua madre Cornelia. Quest’ultima si trova in un ospedale dopo aver avuto un ictus, che l’ha resa incapace di intendere e volere. Secondo la legge è obbligatorio nominare un tutore legale, che sia in grado di prendere decisioni al suo posto. I rapporti tra le due donne non sono mai stati idilliaci, soprattutto dopo la misteriosa scomparsa della madre, riapparsa in seno alla famiglia dopo lungo tempo. Alexa, una volta recatasi a casa della madre per cercare un documento che attesti le sue volontà in merito, scoprirà verità che la riportano indietro nel tempo, e apriranno uno squarcio di luce nelle esistenze di molti di loro.
Una storia che mescola realtà e finzione, dove non ho trovato quella magia e quell’incanto che caratterizza i romanzi di questa autrice. Poche emozioni, continui salti temporali tra presente e il 1962, una prosa pensante, che non giunge mai alla fine. Peccato
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