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Per essere rosa è rosa
Immaginatevi una città tutta dipinta di rosa, con nell'aria il profumo più dolce mai sentito. Dentro mettiamoci dei negozi tutti avvolti nel tulle, naturalmente nei colori pastello. Poi popoliamola di omini di marzapane, riccamente decorati con panna, cioccolatini e frutta candita. Ecco questa è l'aria che si respira in questo romanzo. Tutto è infarcito con le più stucchevoli banalità legate all'amore di coppia. Tutti i protagonisti sono intelligenti, belli affermati e ottimi professionisti. Ogni posto in cui entrano è delizioso. Per non parlare di New York, dove si può girare da soli ad ogni ora, tutta è lindo e ordinato e chi più ne ha più ne metta. Anche la trama è in linea con tutto questa sovrabbondanza di bello e buono: due trentenni che sono agli sgoccioli con una storia d'amore di lunga durata si incontrano a una festa. Flirtano il tanto che basta, si dichiarano inorriditi all'idea di iniziare una nuova relazione e si giurano amicizia eterna. Ma il destino e i loro amici hanno progetti diversi. Devo dire che questo libro è un ottimo spot pubblicitario per la grande mela, il cui fascino viene ripetutamente sottolineato. Trovo che il continuo ripetersi della protagonista nel sottolineare il suo amore per questa città alla fine diventi pesante. La trama è scontata, non che mi aspettassi qualche colpo di scena da questo tipo di libro, però una scossettina ci poteva stare. Il modo di scrivere della Dickinson è semplice, lineare, insomma senza infamia e senza lode.