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Meno dark e più realismo.
Quella di fare l'avvocato del Diavolo, o meglio di Anna Todd, è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo; durante la lettura dell'opera sembravo Dottor Jekyll e Mister Hyde: da una parte la mia laurea in filologia antica mi ordinava di stracciare tutto ma dall'altra il mio animo buontempone era catturato dalle situazioni trash. Se riuscirò a dare una spiegazione plausibile alle mie 2.5. stelline pretendo la dedica di un corso universitario sulla mia arte retorica.
Come al solito comincio dalla pars destruens: il romanzo nasce come fansfiction su Wattpad e ciò viene ampiamente dimostrato dalla semplicità dello stile, parattattico che più parattattico non si può, dalle mancate descrizioni e dal susseguirsi di scenette che per le prime duecento pagine sembrano prese dalla sceneggiatura di "Piccoli Problemi di cuore".
Il problema della trama è proprio questo: Tessa Young è una ragazza che vive con la mamma, un'arpia col bastone su per le chiappe abbandonata dal marito alcolizzato, e ha uno splendido e amorevole fidanzato, Noha, più piccolo di un anno. La vita di Tessa cambia nel momento in cui deve andare al college e fa la conoscenza della sua coinquilina casinista e degli amici di lei, tra cui il tatuato Hardin Scott; da qua in poi non c'è molto da dire, Tessa e Hardin cominceranno a battibeccare e a sentirsi sempre più attratti l'uno dall'altra, andranno avanti a litigi e focose riapacificazioni sino a che il colpo di scena finale non sconquasserà tutto. Fin qua la storia sembra quasi identica a "Uno splendido disastro", ma...
Devo ammettere che, rispetto alla monnezza di Jamie McGuire, la storia ha dei pregi che non ho ancora notato in altri New Adult: ok, la protagonista all'inizio è abbastanza detestabile per la sua aria bacchettona da ragazzotta di provincia, soprattutto quando cede come una pera cotta alle provocazioni di Hardin Scott, ma dobbiamo ricordarci che il protagonista maschile non è il primo bellimbusto che passa, ha le ammalianti fossette e l'accento british di Harry Styles, inoltre, sebbene abbia seri problemi di gestione della rabbia, non è un troglodita come Travis Maddox, Hardin Scott ha la battuta pronta, ha davvero un passato oscuro che non lo fa dormire la notte, ha davvero problemi a relazionarsi col prossimo e dopo aver incontrato Tessa cerca di fare del suo meglio. Il Nostro antieroe sa quello che sta facendo, sa di essere nel torto, sa che non c'è mai stato nessuno a dargli il buon esempio e tuttavia cerca di percorrere una strada diversa da quella che conosce; non mancano gli sbagli perché Tessa è molto pretenziosa e ciò lo porta a chiudersi a riccio a suon di battute malvagie e volgari, datemi un ventenne dal passato traumatico che non farebbe la stessa cosa.
Qua comincia la pars costruens: ciò che più ho apprezzato del romanzo è proprio il suo "realismo"; non parliamo di bad boys che vanno a scuola e poi fanno corse clandestine di macchine o si danno al pugilato, non parliamo di passati loschi, mafia e fuochi d'artificio, parliamo piuttosto di due ragazzi che vengono da passati difficili e reagiscono in maniera differente, litigano per le ex che si incontrano alle feste, sentono i primi impulsi sessuali, vanno a cena dai genitori, cercano stages per guadagnare qualcosa e nascondono le bravate con gli amici. Un altro punto a favore del "realismo afteriano" sono i dialoghi: dimenticate Oscar Wilde ma alzate la mano se non ne avete mai sentito qualcuno simile tra i corridoi della scuola o dal vostro balcone; Tessa si lagna di tutto e lui è geloso dei colleghi di lavoro, Tessa sogna subito il matrimonio e lui vuole solo convivenza, Tessa vuole conoscere gli amici di lui e dopo il suo rifiuto gli legge i messaggi. Bisogna anche ammettere che nonostante Tessa sia abbastanza petulante e sempliciotta abbia comunque una personalità abbastanza forte, perdona gli sbalzi di umore di Hardin ma ne lascia passare uno, per questo la trama è lineare ma movimentata, direi che i battibecchi sono proprio la colonna portante oltre alle scene molto osé.
Comprendo che la severità della critica sia dovuta soprattutto al fatto che il libro è stato apprezzato da ragazze troppo giovani, che potrebbero pesare che il lato oscuro di Hardin sia figo, quando magari una ragazza di vent'anni potrebbe semplicemente farsi due risate ricordando il tizio problematico ma sexy incontrato all'università.
Per questo consiglio questa lettura - dopotutto è un New Adult- esclusivamente a un pubblico maggiorenne ed esclusivamente amante dei ragazzi diretti e senza filtri.