Dettagli Recensione
BILLY & ME
Billy & Me. Una delle poche volte in cui m’imbatto in un titolo italiano che preferisco in inglese.
Il succo della storia è piuttosto semplice: una giovane ragazza che lavora in un piccolo negozio di cupcake nel paese dov’è cresciuta. Un bel giorno si sparge il pettegolezzo che proprio in questo adorabile paesino inglese verranno girate le riprese di un’altra versione di Orgoglio e Pregiudizio. Nel negozio in questione, una mattina soleggiata, entra l’attore che interpreterà Mr. Darcy: Billy Buskin.
All’inizio, ho cominciato a leggere questo libro senza impegno. Pensavo fosse il classico rosa leggero, in sé non molto appassionante o da inserire nella lista di “libri da ricordare”. Grazie al cielo, mi sbagliavo.
La storia è ricca di particolari significativi che rendono i personaggi così profondi e “reali” da poter beatamente calarsi nei loro panni, e lasciarsi trascinare visceralmente nella storia. Sarà che l’autrice ha vissuto un’esperienza per certi versi simile a quella di Sophie, la protagonista, sarà perché l’idea di una relazione con un uomo dello spettacolo è innegabilmente, singolarmente intrigante… ad ogni modo, mi sono innamorata di questo libro!
Sophie ha vissuto da piccola il trauma della morte del padre (avvenuta a causa di un incidente stradale in cui lui è rimasto vittima come pedone sventurato), incidente di cui si sente responsabile. Evento tragico che l’ha trasformata in una giovane donna introversa, restia ai cambiamenti, decisa a trascorrere il resto della propria vita confinata nel suo paesino d’origine, lavorando nello stesso posto di lavoro di sempre, ripetendo la routine di una Raperonzolo afflitta da attacchi di panico, e continuando a sentirsi erroneamente responsabile nei confronti della madre, la quale ha fatto uso smodato di pillole nella depressione che ha seguito la morte di suo marito.
Insomma, la sua vita è segnata, decisa da Sophie stessa, nella versione più banale ma stabile possibile. Né più né meno.
Peccato che Billy Buskin abbia altri piani per lei, tra cui: portarla a Los Angeles, farsi accompagnare sul red carpet, assisterlo durante le riprese, stringergli la mano durante la cerimonia degli Oscar, farle una foto con il suo idolo cinematografico Jude Law… E molto, molto altro.
Un’avventura incredibile alla quale Sophie si approccia con grande cautela. Un’avventura che per lei ha dell’impossibile, nel senso che ogni singola situazione rappresenta per lei una sfida difficoltosa, spinosa, da superare. Ci sono i lati brutti e quelli belli. Billy trascorre molto tempo con i suoi colleghi attori, divertendosi in modo non sempre maturo, per non parlare poi della situazione che causa la loro rottura finale, avvenuta sul set in pieno giorno… Chi riuscirebbe a guardare la persona che ama fingere (particolarmente bene, dato il suo talento) di amare un’altra persona, senza sentirsi almeno un po’ fragile? È perfettamente comprensibile. Malgrado le ripetute rassicurazioni di Billy, però, Sophie capisce che questa vita non fa per lei. Così torna a casa.
Oppure si sbaglia? Ha gestito impulsivamente la situazione, e Billy non è stato abbastanza bravo da trattenerla. Sono una bella coppia. Il sequel lo conferma.
L’epilogo è sofferto e ben descritto. Ho trovato solo un po’ esagerato che lui si lasciasse deperire nei mesi di lontananza, ma per il resto è perfettamente plausibile e, naturalmente, romantico.
Lo consiglio a chi ama il cinema, a chi è fan di qualche attore/attrice irraggiungibile, a chi vuole sognare il favoloso e inaccessibile mondo dello spettacolo nella versione più vicina alla realtà possibile…
Questo libro mi ha regalato un’altra autrice preferita: Giovanna Fletcher.