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Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace
Fern è una ragazzina bruttina fuori, ma meravigliosa dentro. Ambrose un ragazzotto attraente, primo lottatore della squadra della suola. Bailey è il cugino di Fern, suo coetaneo, costretto su una sedia a rotelle perché soffre di distrofia muscolare.
Il tempo e gli eventi cambiano le loro vite. Fern, pur non accorgendosene, è diventata una bellissima ragazza, Ambrose ritorna dalla guerra in Iraq sfregiato nella pelle e nell’animo e Bailey diventa il loro collante.
I componenti di questo trio si aiutano a vicenda ad andare avanti, a trovare la bellezza nella vita anche quando sembra non esserci più, diventando indispensabili l’uno per l’altro.
Bisogna andare oltre le apparenze e vedere cosa è nascosto sotto l’armatura. Vale per Fern, convinta di essere una ragazza poco attraente e di cui Ambrose aveva cominciato ad innamorarsi già da prima che lo diventasse. Vale per Ambrose, che non può più contare sul suo bel volto e che si colpevolizza per la morte dei sui amici in Iraq. E vale anche per Bailey, di cui la forza d’animo e l’autoironia diventano le armi con cui affrontare la vita.
Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace. L’anima dei tre protagonisti è così meravigliosa che il contenitore che la racchiude va in secondo piano, facendoli brillare di una bellezza non fisica ma spirituale.
Un romanzo molto bello, ricco di amore e di amicizia, dove l’aspetto non conta. Cosa importa avere un bel viso, se poi sotto c’è un mostro che picchia sua moglie? Cosa importa avere l’apparecchio e sviluppare tardivamente, quando sotto la pelle c’è un animo romantico che cita Shakespeare e si prende massima cura della persona che gli è più cara al mondo?
Questo è il mondo di Fern e Bailey, il mondo in cui hanno imparato a vivere fin da piccoli, il mondo dove sono pronti ad accogliere anche Ambrose.
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