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I cento colori del blu
 
I cento colori del blu 2016-09-26 11:57:02 valepd
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4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
valepd Opinione inserita da valepd    26 Settembre, 2016
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Un'inizio che non preannuncia affatto una fine simile.
Una protagonista che sembra abbia buttato ogni aspettativa, ogni speranza, tutta se stessa, fuori da una metaforica finestra sul mare. E forse è proprio così.
La classica ragazza facile, per sua scelta, perchè questo è l'unico modo per rimpiazzare le attenzioni che le sono state negate durante l'infanzia o anche ora nella propria sfera famigliare.
Attenzioni che non vengono richieste solo attraverso la vicinanza fisica di qualcuno, bensì attenzione che lei cerca di attirare anche con i professori, con la figura autoritaria di cui alle volte ha accusato la mancanza.

Ed è proprio l'arrivo del professore che fa ingranare la storia. Dalla trama sappiamo tutti come andrà a finire, suvvia, non abbiamo neanche bisogno di sforzarci tanto.
Ma alla fine conta davvero come finisce o come si sviluppa?
In questo caso vi posso dire che conta di più come si sviluppa. La trama lascia celate molte vicende che non credo siano tanto facili da immaginare vedendo solo quel piccolo sunto.
Comunque.
Un professore intelligente, arguto, giovane, bello e anche piuttosto originale. La prima lezione con Wilson e già si ha un compito. Cominciare a descrivere la propria storia su un foglio.
E lasciatevelo dire da una persona riservata come la sottoscritta, credo che mai avrei completato davvero un simile compito. Ma la parte bella è che questo compito prosegue di pari passo con le sue lezioni. Ogni nuova nozione di storia porta con sè un nuovo tema per descrivere un vicenda cardine nella vita degli alunni. Singolare, no?
E anche la nostra Blue, sotto forma di storiella, scriverà la sua storia che catturerà l'attenzione del nostro caro professore, più di quanto non l'abbiano fatto i suoi dispetti verso di lui.

"C'era una volta... un piccolo merlo. Era stato buttato giù dal nido, scacciato. Gettato via. Poi un falco lo trovò e, sollevandolo da terra, lo portò con sè, lo accolse nel suo nido e gli insegnò a volare. [...]" (pg.116)
E come vi preannuncia la trama questa relazione alunna-professore sfocerà in una bella e sincera amicizia, almeno all'inizio. No, nessuna relazione nel periodo scolastico, lo dico per gli amanti del genere.
Ma la vita dei nostri protagonisti, soprattutto di Blue, è soltanto appena iniziata.
Nelle successive duecento pagine circa credo ci siano davvero tantissime vicende che smuoveranno la scena principale veramente tanto.
Ma il loro rapporto non si spezzerà mai, rischierà varie volte ma riusciranno a rimanere in equilibrio senza lasciar cadere nè l'uno nè l'altra.

"Non lasciare che nessuno ti dica il contrario. Il rimpianto è il retrogusto della vita. Qualsiasi decisione tu prenda, ti chiederai se non avresti dovuto fare in un altro modo. Io non ho fatto per forza la scelta sbagliata, ho solo scelto. E ho vissuto le conseguenze della mia scelta, retrogusto e tutto. Mi piace pensare di aver dato al mio ragazzo la vita migliore che potessi, anche se non ero perfetta." Bev. (pg. 144)

Diciamo che, perdonatemi eh, ma mi aspettavo qualcosina di scontato riguardo ad alcune faccende che son venute fuori, ma fortunatamente mi sbagliavo.
Le verità che Blue scoprirà dimostrano una vera e propria storia intricata che con il tempo verrà sbrogliata, non due situazioni giusto per fare trama.
Neanche la relazione tra Darcy e Blue è stata scontata, anzi. Non è stata affatto affrettata, si è presa il proprio tempo, i propri spazi e a tempo debito è sboccata senza guardarsi intorno.
Cosa che io ho amato tanto.
E poi, per alcuni aspetti della relazione si vede proprio il conflitto interiore che la Blue del presente ha con la Blue che si sta lasciando alle spalle, e credo sia stata una giusta scelta anche quella dell'autrice quella di non puntare tutto sulla fisicità della loro relazione. Contiamo che Blue si è staccata di dosso l'etichetta della ragazza facile, puntare tutto su questo sarebbe stato un po' incoerente, no?
Ecco.

"Non mi amava abbastanza per rinunciare a me. Ma io non rovinerò la vita di questo bambino solo perchè ho bisogno di qualcuno da amare." Blue. (pg. 188)

Eccoci ad un argomento che non potevo non trattare.
Gravidanze non desiderate. Ormai siamo tutto concentrati nell'ottica che la madre dovrebbe sempre (escluse alcune eccezioni che non contemplano quella del libro di cui sto parlando) prendersi cura del bimbo che porta in grembo, come se darlo in affidamento fosse una pratica disumana, come se fosse un gesto di vigliaccheria.
Io credo, invece, sia un gesto di enorme coraggio. Proprio come si può dedurre dalla frase che vi ho citato qui sopra.
Solo perchè ormai questo bambino sta crescendo dentro di noi questo ci definisce automaticamente madri? Non credo, ci vuole ben altro.
E qui Blue credo abbia fatto una scelta veramente coraggiosa. Anteporre il benessere totale della bambina prima di un dovere convenzionale, prima del suo bisogno di amare. Perchè essere genitori non significa quello, no.

Un libro in cui non vi è una principessa che ha bisogno di essere salvata, bensì una ragazza che ce la farà da sola, a costo di tirarsi su le maniche e lottare contro se stessa. E sì, la figura di Wilson è necessaria, perchè in fondo anche Blue ha bisogno di una spalla a cui sorreggersi, soprattutto visto il cammino ricco di sfide, di sorprese e di verità nascoste che la attende.

Un libro che si legge velocemente, scorrevole e che molto spesso arriva al cuore del lettore.
Sì, è una storia d'amore e come tale vi sono alcune scene cliché già lette, ma nei fatti principale non si presenta affatto scontato.

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