Dettagli Recensione
ESAGERATO, INVEROSIMILE
Seguo l' autrice da parecchio, a parte "Silver Bay" ho letto tutti i suoi romanzi, e qui non ho dubbi nel definire "Una più uno" il suo romanzo peggiore (ad oggi che ho da poco terminato "Dopo di te").
Vi premetto che non vi racconterò la trama, forse qualche piccolo episodio, perchè a quello che succede (almeno un pò) ci hanno già pensato altri opinionisti qui sotto.
Il tema è quello del "e vissero per sempre felici e contenti" (e quindi dal finale già scritto, lo si capisce già dalla trama), con i sentimenti in primo piano, attorniato come nelle fiabe da ostacoli, sfortune (troppe), vicende rocambolesche... Il tutto, però, non cattura.
Perchè, come dice il titolo della mia opinione, questo romanzo è esagerato, inverosimile.
E' praticamente impossibile che ad un essere umano capitino così tante sfortune in così pochi giorni come accadono a Ms. Sfortuna (sto parlando chiaramente di Jess, la protagonista).
Credo che forse, a confronto, andrebbe a braccetto con Fantozzi, ma Paolo Villaggio girò più film, qui il tutto è rinchiuso in poche pagine e pochi giorni d' avventura.
Sembra che la Moyes abbia scritto un romanzo di cento pagine dopodichè, una volta letto, abbia pensato "aspetta che ci aggiungo un episodio qua, un altro là..." ed ecco che si arriva a quattrocento pagine. Ma il racconto sembra essere stato riempito forzatamente.
I protagonisti sono abbastanza ridicoli, seppur nell' insieme si capisce come uno completi l' altra e viceversa: a Ms. Sfortuna si aggiunge Ed, uomo ricco (o almeno lo era) che di punto in bianco, non avendo niente da perdere, decide di gettarsi in un' avventura con lei ed i suoi due figli , Tanzie e Nicky (a tal proposito patetico il tentativo da parte di Jess di partire con una Rolls Royce che già sapeva che non l' avrebbe portata più lontano di mezzo chilometro, il tutto senza assicurazione!!!).
Avventura, o meglio viaggio, troppo lungo, lento. La Moyes arranca, lo riempie come può, ma il lettore procede sbadigliando.
Manca di mordente, non è intrigante, quasi patetico per, come ho già scritto, tante, troppe sfortune che, come la nuvola di Fantozzi, stagnano sopra la famiglia di Jess (non contenta, la Moyes fa rischiare la vita pure al cane).
Ho letto libri più veritieri, più reali, che meglio indicano la via per l' ottimismo, per la risalita da periodi brutti, quando tutto sembra non andare... Questo è sopravvalutato perchè, in copertina, compare la scritta "Jojo Moyes", ma fidatevi: c' è di meglio. Di molto meglio.
Nel prendere un romanzo simile, ad esempio, "Una più uno" non si avvicina minimamente a "La lista dei miei desideri" della Spielman.
A romanzo finito, l' unica nota positiva che mi è rimasta impressa è il fatto che il figlio di Jess, Nicky, ascolti i Depeche Mode. Massimo rispetto Nicky!