Dettagli Recensione
Essere una buona anima
La storia è tipica da letteratura rosa; narra di un incontro tra un giovane uomo che si è rinchiuso all’interno di se stesso, condannandosi alla solitudine e costruendosi un labirinto in cui si smarrisce da solo ed una giovane donna che vive una vita senza tonalità e senza colori, e che si consuma a causa di un’amarezza nascosta, inconscia ma ben radicata. L’incontro è favorito da un angelo custode, da cui le piume presenti nella copertina. Ho trovato la lettura un po’ melensa per i miei gusti, al punto da essere tentata di abbandonarla. Però ho proseguito e ne sono contenta, perché, anche se tutto l’intreccio narrativo è costruito attorno ad un incontro impossibile, con dialoghi improbabili tra la protagonista ed il suo angelo custode, nella seconda metà del libro emergono due personaggi minori che mi hanno colpito, il vecchio Emile ed il suo silenzio ed il nonno Samuel, che con le sue lettere dà un segno di presenza nella vita della nipote Marie che mi ha commosso. Importante è il messaggio di fondo che arriva dalla storia, che dà una speranza anche quando ci si sente appesantiti dalle zavorre della propria anima sofferente: ciascuno deve aprire le porte che gli impediscono di continuare il proprio cammino e vivere la vita, non lasciarsi vivere da essa. Questo sarebbe anche il mio sogno.