Dettagli Recensione
Ken Follet al femminile
Dopo “I giorni del tè e delle rose” e “Come una rosa d’inverno”, ho finito di leggere anche “Una rosa selvatica” e posso dire che la Donnelly ha fatto centro anche questa volta.
Il ciclo della famiglia Finnegan, dopo Fiona e Charlie, coinvolge Seamie, l’ultimo fratello, il famoso esploratore. Siamo nel 1914 e il mondo sta per cambiare. Come nei precedenti casi, la Donnelly manda avanti anche le vite degli altri protagonisti che ormai sono molteplici ma tutti ben distinguibili.
Le donne anche questa volta hanno il ruolo principale. Dopo l’inarrestabile Fiona e la tenace India, questa è la volta della temeraria Willa Alden, la giovane scalatrice che pur avendo perso un arto non ha smesso di portare avanti il suo sogno e spersa in Nepal, dovrà presto tornare a Londra e fare i conti con il suo passato, un passato di nome Seamie.
La Donnelly, parla della lotta per il diritto di voto delle donne, dell’importanza dell’istruzione per le classi inferiori, della speranza e dell’aiuto reciproco e soprattutto spinge “le sue donne” a ottenere la parità con gli uomini.
Al conflitto non viene dedicata una parte proprio centrale, sono altri gli scenari in cui l’autrice ci porta, fra cui l’Africa, la Turchia e il Mediterraneo. Con la presenza di Lawrence d'Arabia, ci racconta anche il mondo di una spia e la forza di seguire un sogno.
Alla Donnelly piace scrivere e tanto, ogni volume della trilogia supera le seicento pagine (il secondo addirittura le ottocento) e dal primo molte cose sono cambiate. Il primo volume rimane indiscutibilmente il mio preferito e questo si colloca in fondo alla serie. Ho visto una Donnelly un po’ frettolosa in alcune parti, un po’ pesante in altre e soprattutto questa volta l’ho vista un po’ esagerare.
Adoro l’importanza che da alle donne e alle loro lotte. Il romanzo è storico ma con un filo di rosa; importanti sono i temi storici ma molto ruota intorno ai due protagonisti. Consigliarlo? Assolutamente, una volta iniziato sarà difficile (per gli appassionati del genere) smetterlo! Per alcuni potrà sembrare una recensione contraddittoria, ma il mio intento era quello di spiegare che il libro mi è piaciuto e molto, ma che rispetto agli altri ha qualcosina in meno.
Buona lettura.