Dettagli Recensione
Lottiamo entrambi contro rispettive solitudini
C'è la Letteratura con l'iniziale maiuscola, quella che annovera opere d'arte composte con parole che toccano le corde del cuore, catturano i viluppi della mente, conquistano la nostra sensibilità estetica. Poi ci sono i libri d'intrattenimento, quelli che consentono di distendere lo spirito e di trascorrere alcune ore in piacevole compagnia di personaggi inventati, nei quali ci identifichiamo in misura più o meno intensa… Tanto più se i personaggi non sono eroi e patiscono la solitudine. Lui in particolare è goffo, timido e soffre di complessi come l'aviofobia ("A tredici ore di aereo da qui?") e l'acrofobia ("Lei avanzò sul tetto di zinco dell'Opéra Garnier, scoprendo una vista magnifica di Parigi").
Alla famiglia dei libri scanzonati e d'evasione appartiene "Lei e Lui" di Marc Levy.
Lei è Mia, attrice inglese in crisi coniugale. Lui è Paul Barton, architetto americano e scrittore dal successo a macchia di leopardo, impegnato in un'improbabile relazione con la sua traduttrice coreana. Per uno scherzo degli amici di Paul, i due si incontrano a una cena nell'era delle relazioni propiziate dal web ("Oggi il solo modo di attirare l'attenzione è sorridere sullo schermo di uno smartphone…"). Ne derivano equivoci divertenti, ingenue bugie, dialoghi frizzanti, situazioni più o meno esilaranti. L'opera ricorda le commedie brillanti americane, tipo Vacanze romane, se non fosse che il romanzo è ambientato a Parigi nell'era di internet e sms…
Giudizio finale: ricreativo, dialogato, spumeggiante.
Bruno Elpis