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Il libro dei ricordi perduti
 
Il libro dei ricordi perduti 2016-04-20 20:33:29 Allora
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Allora Opinione inserita da Allora    20 Aprile, 2016
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Il suadente profumo del passato

Il gesto di raccogliere un libro dallo scaffale di una libreria o di una biblioteca è spesso l’atto conclusivo di un complesso processo sensoriale. Innescato da scintille di colore, dal flash di un’immagine, da frammenti di parole, un vortice di pensieri ed emozioni ci obbliga a sostare davanti ad un ripiano; poi il nostro braccio si allunga ed infine la nostra mano afferra il volume che ci ha così affascinato. Il nostro compagno di viaggio nel mondo della letteratura è stato scelto e una nuova avventura ha inizio.
“Il libro dei ricordi perduti” di Louise Walters cattura così il futuro lettore: con la promessa di trascinarlo nel passato. Un passato che odora del profumo unico ed inconfondibile di vecchi libri e di carta ingiallita dal tempo e consumata dall’opera di mani e occhi curiosi di sapere, come quelli di Roberta, la protagonista di questo squisito romanzo.
Roberta lavora da Old & New, dove coltiva la propria passione per i libri e per le storie che essi raccontano, talvolta anche grazie a cartoline, fotografie e lettere dimenticate tra le pagine di quelli usati.
Un giorno, frugando nel vecchio baule della nonna Dorothea, Roberta trova una lettera scritta dal nonno Jan, ma che pare non avere alcun senso. Roberta, incapace di non indagare, comincia a cercare la verità sulla storia di sua nonna e della sua famiglia e viene così catapultata all’epoca della Seconda Guerra Mondiale. Mentre la verità sulla lettera piano piano emerge, anche Roberta, un passo dopo l’altro, ricomincerà a riconnettersi con la sua storia personale e con le proprie emozioni, mettendo a nudo la sua sensibilità, il suo dolore, la sua rabbia per poter tornare a vivere pienamente la propria vita.
Credo che il grande pregio di questo romanzo sia la spettacolare tecnica narrativa utilizzata dall’autrice, e trasposta così bene in italiano grazie alla bravissima traduttrice Elisabetta De Medio.
La narrazione è composta ma incalzante e rispecchia il carattere molto introspettivo e analitico della protagonista Roberta e della giovane Dorothea. In questo modo l’autrice racconta di donne forti ma mai prepotenti che lasciano il segno nei nostri cuori e grazie alle quali possiamo rievocare odori e profumi che, seppur mai vissuti, sembrano reali e tangibili.

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