Dettagli Recensione
Porta pazienza Weston.
Dopo la lettura dei primi due capitoli della saga confesso di aver avuto bisogno di una pausa nonché di una grande dose di coraggio per affrontare questo terzo ed un ultimo libro. E finalmente sono giunta alla conclusione.
La storia riparte esattamente dal punto in cui si è interrotta ovvero con Weston che sta per essere dimesso, l’imminente ballo e la consegna dei diplomi. Dopo varie vicissitudini la coppia è costretta ad affrontare l’ennesima difficoltà poiché decorsi (nel bene e nel male) questi avvenimenti la separazione è inevitabile; l’estate vola ed è già il momento di trasferirsi al college. Il ragazzo la prende malissimo, non sa gestire i propri sentimenti e la freddezza di lei non è certo d’aiuto. Senza contare la sua testardaggine. Capisco che questa si porti dietro i retaggi di un passato in cui rivestiva il ruolo della pecora nera vessata a destra e a manca, ma ora che la sua condizione è nettamente migliorata – anche e non di meno a livello economico – era veramente necessaria tutta questa ostinazione?
Sono due forme di amore diverse. Lui è impaziente e preda della paura di perdere l’appena ritrovata innamorata e lei è incapace di trasmettere i propri sentimenti, ha timore di lasciarsi andare, di legarsi, non ha ancora elaborato che quando si parla di sentimenti tutto è un dare e un avere, non sei più sola e devi dar conto e tenere conto anche delle emozioni ed esigenze altrui talvolta, seppur a malincuore, bilanciando gli interessi. Nel bene e nel male la vita stessa è fatta di compromessi.
Per farla breve non è riuscito il tentativo dell’autrice di delinearla come più matura dell’atleta, anzi, l’ha resa a tratti intollerabile. Entrambi sono ancora troppo “acerbi” per poter parlare di quella saggezza che la scrittrice vuol decantare. E tra i due soltanto Weston è capace di quel salto di qualità, lei resta ferma li, accusa lui di fuggire come se la stessa non stesse facendo altrettanto. Per quanto egli sia preda delle emozioni è molto più concreto e piacevole di Erin. Insomma, una miriade di paturnie inutili che potevano essere sintetizzate. Ribadisco l’inutilità di suddividerlo in tre libri. Uno era più che sufficiente per far impazzire il lettore.
Scorre meglio dei precedenti, si legge in poche ore ed è adatto alle adolescenti con animo romantico e sognatore.
Indicazioni utili
- sì
- no
NO = ai lettori che superano questa soglia di età e cercano testi di spessore.