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La ragazza che hai lasciato
Un quadro, il ritratto di una donna dai capelli rossi, dal viso disteso e dallo sguardo compiaciuto, felice, quasi di sfida verso le brutture del mondo che di lì a poco dovrà affrontare, e due donne legate indissolubilmente alla stessa sorte. Rischiano di perderlo e con lui quello che rappresenta ossia la consapevolezza che la rivelata soddisfazione nel volto della donna può scaturire solo da un matrimonio esemplare. Sophie e Liv vivono la fascinazione per quel ritratto a quasi cento anni di distanza l’una dall’altra ma la determinazione e le affinità elettive sono le stesse. Entrambe lo elevano a rappresentazione pura dell’amore.
Benché le intenzioni di Jojo Moyes non siano quelle di creare un romanzo storico, riesce attraverso il racconto minuzioso delle sofferenti vicende di Sophie a evocare gli orrori e il dolore che solo la guerra può arrecare mentre sarà l’ostinazione di Liv, il suo attaccamento al quadro e alla ragazza che vi è ritratta a sottolinearne le assurdità. Liv ricostruisce la storia del quadro e quella di Sophie, rivive con lei le tragedie che l’hanno accompagnata e trae la forza necessaria per superare il suo dolore.
Jojo Moyes è tenerissima, il suo stile delicato e allo stesso tempo scrupoloso fa emergere con estrema chiarezza le emozioni dei personaggi. Miscela tutti gli elementi che ha a disposizione ed evade dal semplice romanzo rosa e ne fa qualcosa di molto prezioso.