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La ragazza che hai lasciato
 
La ragazza che hai lasciato 2014-06-13 18:23:42 SunshineAle
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Piacevolezza 
 
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SunshineAle Opinione inserita da SunshineAle    13 Giugno, 2014
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la DONNA che Edouard ha lasciato

Ci troviamo nella Francia del 1910 quando Sophie, innamorata del pittore Edouard Lefèvre, posa per lui facendosi ritrarre spensierata e sicura, in un tempo che non ha ancora conosciuto paura e devastazione. È rilassata, in dipinto lascia trasparire un’ audacia che Sophie, anche negli anni più bui non ha mai perso. Quel quadrò è l’unica cosa che tiene aggrappata la donna agli anni in cui era ancora felice, prima che suo marito si arruolasse e dovesse partire per il fronte, durante la prima guerra mondiale. Lo guarda ora, e si ricorda la donna che era e la determinazione che emanava. Tra il bancone del locale “Coq Rouge” e le feroci chiacchiere dei compaesani, incattiviti dalla guerra, la donna cerca di farsi forza, di andare avanti con la speranza di poter incontrare il suo amato Edouard e poter ricongiungere la sua famiglia. Il suo ristorante diventa la meta più ambita dai soldati Tedeschi, cosicché sia Sophie che sua sorella Helene si troveranno a dover cucinare per loro. Il quadro di Edouard suscita subito approvazione da parte del comandante delle truppe nemiche, finchè Sophie, disperata, si troverà a dover chiedere aiuto proprio al più pericoloso degli uomini, dopo aver saputo che suo marito è in pericolo di vita.
Nella Londra del 2010, Liv è una donna provata dalla prematura morte del marito, mentre Paul lavora per una società che si occupa del ritrovamento di opere d’arte trafugate durante la guerra. I due, all’inizio della loro relazione si accorgono di essere uniti da molto più di un passeggero sentimento, sono infatti uniti da qualcosa di più grande… e prezioso. Un inestimabile quadro di valore, in cui appare una donna caparbia e determinata. Ancora in grado, cent’anni dopo, di cambiare le vite altrui con estrema facilità.

“La ragazza che hai lasciato”, come descrivere questo romanzo?Una storia d’amore?
Si, e molto di più.. una storia di passione, un amore sofferto, e profondamente vero, un amore che ha conosciuto il distacco forzato e costante di due cuori profondamente uniti. Mi è piaciuto molto, inizialmente ero un po’ scettica. Io, come ho scritto nella recensione del libro “Finchè le stelle saranno in cielo” mi trovo sempre in difficoltà a leggere dei libri che trattino l’olocausto, la guerra e che parlino di fame e paura. Non riesco a leggere di questi argomenti senza farmi venire le lacrime agli occhi e un nodo alla gola. Questo libro però, è riuscito a prendermi, a farmi affezionare ai personaggi (senza nessuna esclusione) e a non lasciarmi l’amaro in bocca. Questo libro riesce ad emozionare in pochissime parole, basta un accenno alla storia d’amore tra Sophie ed Edouard e alla loro distanza per portare il lettore ad immedesimarsi nella protagonista, lasciando scendere liberamente le lacrime. Chi non vorrebbe vivere una storia d’amore così? Con un pittore che vive alla giornata e ti fa sentire la più preziosa tra le opere d’arte? La più pregiata, la più inestimabile.. trovarsi a bere del vino tra le vie Parigine, circondati dai più grandi pittori, vivendo semplicemente così, senza obblighi? Questa vita era perfetta per Sophie, finchè la guerra non si è portata lontano il suo unico amore. Come reagiremmo noi? Cosa sappiamo in realtà della vera tristezza, quando viviamo con i nostri cari, protetti e al sicuro? Fa riflettere, però mantenendo la leggerezza tipica di un libro da sfogliare sotto all’ombrellone. Se l’ho apprezzato? Questo è certo. Ho letto questo libro in quattro giorni, dopo settimane in cui, causa lavoro, ho potuto ritagliare ben poco tempo per me stessa. Cercavo un libro leggero, e mi sono buttata su questo accantonando lo scetticismo iniziale. E ha funzionato! Sono rimasta esterrefatta dalla Francia dei primi anni del 1.900, mi si è aperto un mondo che non avevo mai preso particolarmente in considerazione. Tendiamo a collocare i campi di sterminio e le deportazioni di massa solo dal 1941 in poi, non sapendo che però, accadeva anche in Francia, durante l’occupazione tedesca della prima guerra mondiale. Giusto un paio di cose non mi hanno lasciata del tutto soddisfatta; Ho sperato fino all’ultimo capitolo di sapere come e quando è stata ritratta Sophie, a cosa era dovuto il suo sguardo risoluto mentre veniva ritratta.. ma questo, rimarrà un mistero. Ho anche trovato un po’ noiosa la parte legata alla contesa legale dell’opera alla fine del romanzo. Avrei apprezzato di più se fosse stato effettuato qualche “taglio”, la storia in sé filava bene, anche l’idea dalla sfida tra le parti mi sembra azzeccata, ma troppo lunga e ripetitiva. Per concludere posso dire di sentirmi arricchita da questo romanzo, “La ragazza che hai lasciato” ha lasciato in me una giusta dose d’amore e di speranza, immaginando Sophie ed Edouard a bere vino tra le vie francesi, abbracciati e felici.

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