Dettagli Recensione
Déjà vu?
Il solito Musso scodella il solito romanzo con i soliti personaggi.
IL SOLITO MUSSO
Combina romance e fantasy in tinta gialla con il suo stile ormai inconfondibile. Il romanzo ha una struttura originale (lo posso dire anche per l’ennesimo romanzo? Forse no!) dal punto di vista grafico: ogni capitolo è introdotto da una citazione (“Da quando l’uomo si è drizzato sugli arti posteriori tutto è posa” Stanislaw Jerzy Lec), non manca qualche frase suggestiva (“Amare qualcuno per la sua apparenza è come amare un libro per la sua rilegatura”) che sembra – essa stessa – una citazione, molte pagine sono serrati scambi di mail.
IL SOLITO ROMANZO
I temi sono quelli cari all’autore, rinvenibili anche nelle opere precedenti. Basta scorrere i titoli dei capitoli: “casualità degli incontri”; “apparenze”; “linee parallele”; “oltre il confine”…
La storia si esaurisce in meno di una settimana, quella prima del Natale (“Si rese conto che mancava meno di una settimana a Natale e a quel pensiero si sentì assalire da un misto di dolore e di panico”) e potremmo così condensarla.
I giorno: l’entusiasmo del conoscersi.
II giorno: preparativi per incontrarsi e indecisione della vigilia. Per poi mancare l’appuntamento!
III giorno: essere assaliti dai dubbi (Sarà uno “squilibrato e farabutto”?), sbollire la delusione
IV giorno: idea dell’anastasis (resurrezione). Realizzare il paradosso che ha impedito l’incontro (“Lei viveva nel 2010. Lui viveva nel 2011. E, per un motivo che le sfuggiva, il computer portatile pareva essere il loro unico mezzo di comunicazione”) e maturare un’idea creativa: “Doveva fare di tutto per convincere Emma a impedire l’incidente di Kate”
V giorno: penetrare il futuro dal passato. Per re-inventarlo.
VI giorno: Finalmente incontrarsi?
I SOLITI PERSONAGGI
Sono bellissimi, intelligentissimi, infelicissimi ma mai disposti a rinunciare alla felicità. E combattono strenuamente per agguantarla.
LUI è Matthew Shapiro, “un docente di filosofia sexy”.
LEI è Emma Lovenstein, una “bella sommelier”
LUI è vedovo inconsolabile di Kate, bellissima (rifatta) cardiologa, che è anche una spia russa. E, parlandone da viva, spudoratamente tradisce Matt.
LEI (Emma) sta cercando l’amore e, nelle sue imprese, si fa aiutare da un geek: il sedicenne Romuald Leblanc, nerd in odore di hacker.
IL MIO SOLITO GIUDIZIO
Anche di fronte a un romanzo che sa di déjà vu, ancora una volta io mi sono divertito. Forse con me funziona il detto “repetita iuvant”?
E’ un po’ come quando uscivano i dischi del “secondo Battisti”: molti puristi storcevano il naso e nostalgicamente invocavano i bei tempi del binomio Mogol-Battisti. Per me Lucio Battisti era sempre Lucio Battisti. E, seppur su un altro piano, Musso è sempre Musso e ha sempre il suo bel perché…
Bruno Elpis
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Commenti
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Ripetita juvant...vale per te?...noooo, vale per tutti; è un buon rinforzo cognitivo :D
E se è originale...dillo...dillo sempre .
Con affetto, Pia.
@ Pia: ... però "Paganini non ripete!", Musso (si) ripete... :-)
@ Robbie: se mai leggerai questo autore, ti consiglio di cominciare con una delle prime opere. :-)
un abbraccio Bruno!!!
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