Dettagli Recensione
L'Amore con garbo e tenerezza
I romanzi di Jill Mansell riescono davvero a trasportarti in un’oasi temporanea di tranquillità, una sorta di bolla protettiva e rigenerante dentro cui immergerti per dimenticare tensioni e stress. Ecco, quando sono reduce da letture troppo impegnative o da emozioni a tinte forti, mi piace rifugiarmi tra queste pagine e lasciarmi ammorbidire dalle storie solari, surreali e romantiche che sono ormai la bandiera di quest’autrice. E con questo non voglio dire che nei suoi libri non ci sia spazio per le emozioni, perché, anzi, al contrario, la Mansell ha l’incredibile capacità di saper parlare di sentimenti senza dover ricorrere ad elementi come il sesso, ad esempio, che renderebbero scialbi e privi di senso altre trame, ma non le sue.
Oddio, sembra quasi un controsenso al giorno d’oggi: si può scrivere d’amore senza sprecarsi in una delle solite scene anonime tra le lenzuola? Ebbene sì, si può parlare d’amore, tra uomini e donne, tra uomini e uomini, e di tutte le età, sfumando e lasciando che sia il cuore a riempire gli spazi in bianco tra un carattere tipografico e l’altro.
Anche in questo “A Walk in the Park” l’elemento predominante rimane sempre l’Amore, ma un amore sfuggito e sfuggente, rincorso per tutto il libro e che cresce piano piano, come una soffice fetta di torta in cui sono profusi sapientemente i più diversi ingredienti. C’è Lara, una ragazzina che è scappata di casa, incinta del ragazzo più bello, e che ritorna in città dopo diciotto anni, carica di segreti del passato e di misteri da scoprire; c’è Evie, la ragazza che molla il bello all’altare, compiendo una scelta che nessuno si aspettava; c’è Harry, il camiciaio British, dolce e perfezionista; e infine ci sono vari comprimari, tutti a loro modo necessari per muovere gli ingranaggi del destino e incrociare le varie vite al centro del romanzo.
Un libro consigliato alle romantiche e a coloro a cui piacciono i romanzi pieni di storie buffe, equivoci curiosi e piccoli dettagli che fanno sorridere.
Devo dire che al di là delle due storie convenzionali, ho molto apprezzato la scelta della Mansell di dare spazio anche ad una storia “diversa”, per certi versi sorprendente (non voglio far spoiler, però sì c’è anche un lato m/m, narrato con identico garbo, che merita di essere ricordato); sono brevi momenti, quasi abbozzati, che però mi sono piaciuti moltissimo per la loro spontaneità e tenerezza, e che sono rimasti tra i miei preferiti in questa lettura.