Dettagli Recensione
In verità era meglio non scrivere
Questo libro è uno di quei classici romanzi rosa strappalacrime, nodi in gola, pianti, litigi, e un buzzurro, no volevo dire protagonista principale, Karl, un signore di mezza età che si comporta in modo giovanile credendosi irresistibile, ama i viaggi e ancor di più le donne, con la sua muscolatura e abbronzatura alla .... non ricordo più a chi lo paragonava Caroline, la protagonista con 158 di QI.
Discutendo di Caroline posso dire che questa ragazza è davvero cervellotica e in certi versi incredibilmente stupidotta.
E' una di quelle che se la tirano, mi sono spiegata?
Con una simile eroina con la puzza sotto il naso e un vecchiotto abbronzato il romanzo di per sé scade in tutta la sua struttura. Può magari piacere a chi si sposa con un partner più vecchio di lei/lui o vuole trovarci ispirazione.
Niente a che fare con un Rochester di Jane Eyre, poco ma sicurissimo.
Nello specifico, non critico chi sposa o si fidanza con un tizio/a più anziano... è il romanzo che, in tutto il suo scarso carisma, non trasmette nulla se non irritazione.
Il finale è alla Walt Disney, tutti felici e contenti. La banalità in quel frangente regna sovrana.
Carine le battute, ma niente di più.
Ho dato 5 stelle di stile per il semplice fatto che la scrittrice è dotata di buona capacità di scrittura, peccato per la trama che può essere interessante per altri, credo sia un fattore soggettivo ma qualcosa di oggettivamente scarso c'è.
Credevo fosse più interessante. Ahimè, così non è stato.