Dettagli Recensione
FLOWERS FROM THE STORM
Questo famosissimo romanzo della Kinsale, è stato definito “una delle storie d’amore più amate del secolo” e probabilmente il migliore romanzo d’amore mai pubblicato, ma ci sono state anche opinioni differenti in cui le lettrici lo hanno odiato di tutto cuore.
In questo romanzo troviamo la sofferenza pura di un animo intrappolato dietro un muro invalicabile, alimentata dai continui attacchi feroci da parte di quei metodi assurdi usati nel XIX secolo per combattere le malattie mentali. In un epoca in cui non si cercava la verità dietro la malattia, dove i ceti sociali erano importanti se non essenziali, la quacchera Archimedea Timms, detta Maddy, si ritrovò dietro ad un bivio: aiutare o no Christian Langland, Duca di Jervaulx nella sua malattia, richiuso nel manicomio di suo cugino?
Lei che lo odiava per il suo comportamento, per la sua condotta immorale che conduceva, che dissipava la sua vita in balli, nel gioco e nell’ozio, un libertino, un damerino, uno spendaccione e tutto questo sembrava pure non interessargli; Lei, ragazza quieta, metodica, di semplice pretese, intenta ad aiutare il prossimo, bigotta nella sua devota religione quacchera, che nel vederlo la prima volta dopo mesi di fitta corrispondenza, ebbe un sussulto di ammirazione per quell’uomo alto, di gran bellezza, un pirata nascosto in quegli occhi blu circondati da lunghe ciglia, con movenze aristocratici e cortesi: “Una stella brillante da ammirare, senza mai toccarla”.
Lei, avrebbe avuto coraggio ad affrontare la prova che il signore gli aveva assegnato?
Si dedicò a lui animo e corpo, sopportando i suoi lamenti fatti da rauchi gorgoglii; sopportando i suoi attacchi d’ira e i suoi bizzarri cambiamenti d’umore. Tutto questo lo fece perché non poteva sopportare nel vederlo schiacciato dalla malattia, lui una delle menti più brillanti.
L’intensità delle emozioni lentamente si aprono, diventano scoperta ad un ignoto sentimento, ad una nuova cognizione di sé e verso l’altro: il duca arrogante che deve fare a patti con la sua menomazione, che deve sopportare soprusi, arroganza e offese; la quacchera che per seguire solo “un compito” è costretta a combattere con ragione e sentimento, razionalmente distaccata ma appassionatamente attratta, comprenderà che alla fine quell’aver bisogno nasce da una disperata supplica dell’animo di entrambi.
Ho amato questo libro non solo per la sua intensità nel descrivere il dolore, la paura, le insicurezze, la dedizioni di entrambi, ma anche per il fatto che tutta la “Verità” che Maddy affannosamente cercherà nella sua religione, gli verrà sussurrata da una voce umana che le farà comprendere la sua verità, fatta di amore, lealtà, onore e rispetto.
Qualsiasi opinione possiamo avere, questo libro merita comunque di essere letto, e so che questa mia semplice recensione non gli darà giustizia.
Questo romanzo rosa, è la prova che si può scrive di amore anche senza paroline dolci e sospiri e ritenerlo anche un libro di un certo spessore, con una sua dignità letteraria.