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Senza altra legge che l'amore tra noi
Se pensate a un romance classico, quali sono gli ingredienti essenziali che vi vengono in mente? Un amore contrasto, un personaggio maschile davvero memorabile, una lei dolce ma combattiva. Ebbene, qui gli stessi ingredienti sono stati presi e mixati con forza, fino a rendere questa storia un impasto che continua a lievitare in modo inaspettato, fino a divenire un dolce croccante fuori e morbido allo stesso tempo, e con un sapore diverso ma che vi lascerà soddisfatti e deliziati.
Archimedea e il padre sono diversi. Sono quaccheri e vivono secondo un insieme di regole e di credenze sconosciute al resto della società. All’apparenza quel loro dare del “tu” e “amico” a tutti potrebbe far apparire il loro rapportarsi agli altri come facile e superficiale, ma in realtà la vita è molto più ardua se si decide di mantenere fede, sempre e comunque, alle proprie “Verità”.
Il duca di Jervaulx è agli antipodi: altolocato, affascinante, tanto intelligente (appassionato di matematica) quanto abituato a non considerare il prossimo se non dall’alto in basso. Una parvenza di legame tra i due, forse, potrebbe anche immaginarsi, se non che il Duca muore e ciò che poteva accadere resta relegato al piano dei sogni lontani. Finchè Maddy, in altro tempo e in altro luogo, e sempre per caso, incontra l’ombra di un uomo rinchiuso in un manicomio privato, e in questo individuo brutto, sporco, violento, incapace di parlare e di provvedere a se stesso, le sembra di riconoscere proprio quel sogno segreto e abbandonato.
Non è solo una storia d’amore, ma la lenta risalita di un uomo dato per perso nei meandri della malattia (un uomo che ancora vive, capisce e ama, eppure deve lottare quotidianamente con la frustrazione di non poter comunicare se non con versi animaleschi e con la rabbia e la violenza) e che deve riabituarsi (lui, il duca temuto) ad avere bisogno degli altri e a vincere il pregiudizio di chi lo vorrebbe lasciare rinchiuso.
Si susseguono pagine bellissime, piene di curiosità, gioia e nuovo dolore, entusiasmo e disperazione, fino a un finale struggente (prima dell’epilogo tradizionale), in cui Jervaux deve tentare il tutto e per tutto per difendere la sua “Tatamaddy” contro il sentimento del tempo e le diversità di ceto e di religione, e per proteggere un vincolo che sembra fragilissimo eppure indissolubile, proprio perché non ci sono catene visibili a tenerlo unito: “senza altra legge che l'amore tra noi”.