Dettagli Recensione
l'ambizione?
Chi non ha mai sentito parlare di Nicholas Sparks?
Autore americano che colleziona consensi da parte delle critiche internazionali e non, e che è in grado di sfornare un best seller dopo l'altro.
Spinta dalla convinzione che se un prodotto vende così tanto è perchè un motivo vi è sicuramente, decisi di comprare un libro di questo autore tanto amato, e la mia scelta cadde proprio su 'la risposta è nelle stelle'.
Nel testo vi sono due storie che si alternano capitolo per capitolo, il tutto raccontato dal punto di vista di Sophie, Luke e Ira, i tre protagonisti. Ira è un anziano signore che si trova coinvolto in un incidente d'auto a causa della neve, e che, scivolato in un dirupo senza possibilità di uscire dall'abitacolo, decide di cercare di sopravvivere fino all'arrivo di soccorsi, sempre se essi arriveranno. A tenergli compagnia, il ricordo dell'amata moglie Ruth che lo sprona a non mollare.
Dall'altra parte Luke e Sophia, due personaggi che ho trovato meno inquadrati psicologicamente rispetto a Ira. La ragazza, che ha chiuso di recente una storia con un ragazzo violento, incontra a una festa Luke e in un tripudio di luoghi comuni e storie già lette e già raccontate, se ne innamora più o meno in una settimana.
Ho trovato lo stile di Sparks spento, non saprei definirlo in altra maniera. Uno scrittore indubbiamente capace di creare immagini visive molto suggestive e di giocare con le parole, ma che mi sembrava quasi intrappolato nella sua storia semplice, per nulla ambiziosa. Non vi è infatti nulla di originale nei dialoghi dei protagonisti, che scambiano conversazioni piatte e di gran lunga prevedibili.
La storia di Luke e di Sophia era, per l'appunto, prevedibile sin dall'inizio, e non mi ha assolutamente preso.
Al contrario, la storia di Ira parte a mio parere in modo molto positivo, per poi limitarsi a un racconto della propria vita blando e senza significato, quasi come se il personaggio si rivolgesse proprio al lettore stesso. Infatti se all'inizio era composto di vari flashback, assume man mano un'andatura cronologica precisa e rigorosa.
Il finale l'ho trovato contradditorio e insulso. A mio parere, ha annullato il senso di metà del romanzo.
Penso vi siano un sacco di sfumature positive da riconoscere alla storia, molti spunti e particolari davvero originali e interessanti quasi più della trama stessa, come per esempio la passione per l'arte nutrita da Ruth (la moglie di Ira) e la parte che descrive la crescita della loro collezione di quadri di importanti pittori, anche se ho trovato il tutto un pò inverosimile.
Nel complesso, è stata una lettura abbastanza piacevole, ma che non mi ha lasciato assolutamente nulla e che non mi ha invitato a riflettere su nessun argomento.
Mi è sembrata una storia senza una vera e propria ambizione, qualcosa scritto giusto per ricavarne in seguito un film o qualcosa del genere. Insomma, parlando senza mezzi termini, mi è sembrato un prodotto con uno scopo puramente commerciale scritto senza un'accurata ricerca preliminare.
In totale, non conserverò un brutto ricordo di questo libro, piuttosto uno sfocato e non ben incentrato.
E' carino per passare il tempo, ma se non lo leggete non vi perdete assolutamente nulla.