Dettagli Recensione
LE STELLE FANNO SOGNARE
Ed è effettivamente vero, no? Le stelle sono tanto lontane quanto desiderabili.
Chi non vorrebbe una stella tutta sua?
Chi non ha mai paragonato un sogno, un amore a una stella?
E' universalmente riconosciuta -per così dire, per tacito accordo- tale verità.
Lo sapevano i Greci quando ancora inventavano storie sull'Olimpo. Lo sapevano i pellerossa durante le loro innumerevoli serate all'aperto e con un fuoco come amico. E lo sappiamo noi a San Lorenzo.
Un sogno? Una stella.
Ma soprattutto lo sapeva Gesù, che ancora piccolo e in fasce, guidava i Re Magi verso il suo ripostiglio.
Non lo so perchè ho iniziato questa recensione, parlando di Gesù. La mia intenzione era partire dalle stelle, ma sarà l'aria del Natale. Sarà che quest'anno si sente poco o niente. O magari sarà stato questo romanzo. Chi lo sa?
Una promessa d'amore è un romance che ha come protagonisti un conte e una borghese.
I due non si amano.
Non si conoscono.
Appartengono a classi sociali diverse e che per giunta si odiano.
Lui crede che i borghesi siano volgari e chiassosi.
Lei crede che tra aristocrazia e una pietra non vi siano differenze.
Ma come mai i due si ritrovano a festeggiare il Natale (ecco perchè!) insieme?
Perchè hanno sigillato un contratto di matrimonio con tutta la riluttanza esistente sul pianeta?
Il padre di lei è in fin di vita, ma prima di lasciare tutti desidera la felicità della figlia, cresciuta per diventare una Lady.
Il conte “Randy” è sull' astrico a causa del cugino che una volta morto gli ha lasciato tutta la sua eredità. Sì, compreso i debiti.
E cosa fare se non sposare la figlia di un volgare mercante di carbone divenuto molto ricco? Ebbene, i due sono marito e moglie.
Che abbiano inizio le danze!
Mi è piaciuto molto questo romance. Non è uno di quelli dove l'amore è accecante, veloce e.. insopportabile.
Il loro è un amore che nasce piano piano. Per ovvie ragioni.
E' un amore che prima non c'era. Un amore che prende il posto di una dovuta ostilità nei confronti dell'uno e dell'altro.
Mi è piaciuta soprattutto la prima parte, dove i due non fingono di essere quello che non sono. O meglio, omettono di dire cose importanti su se stessi, ma per il solo fatto che la comunicazione è assente.
Non sarà la morte del padre ad unirli e a rompere i loro pregiudizi, ma il Natale.
La stella di Betlemme.
E infine, con dolci parole d'amore (eh eh) che vi esorto a leggerlo ora, che stiamo proprio sotto Natale:
Lui si fermò. «Vuoi dei bambini?» le domandò, e per un attimo nei suoi occhi passò un
lampo che le fece perdere un battito.
«Certo che li voglio» dichiarò con disprezzo. «Chi altro potrei amare?»