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Il manuale di Jane Austen per cercare marito
LA FELICITA’ NEL MATRIMONIO E’ TUTTA QUESTIONE DI FORTUNA”
(Jane Austen, Orgoglio e Pregiudizio)
Alla soglia delle 40 candeline, Kate (Jane Austen-dipendente dichiarata, americana, sostituta beauty-editor squattrinata) si trasforma in Lady Katharine Billington Shaw, nobildonna e proprietaria terriera di antica e rinomata discendenza scozzese che si avventura nel mondo dell’alta società per cercare (finalmente) un marito con l’unica particolarità di essere favolosamente ricco.
Partita con l’idea di realizzare una semplice inchiesta giornalistica (le regole cristallizzate dalla meravigliosa Jane nei suoi romanzi possono costituire ancora un valido vademecum per le ragazze nubili d’oggi? E lasciamo perdere il fatto che la Austen non si sia mai sposata…), Kate si ritrova a mettere in gioco anche se stessa, pur di salvare la propria famiglia indebitaa sino al collo e con la casa pignorata.
In realtà forse ai tempi di Elisabeth Bennet tutto era più felice: dovevi solo andare ai balli, danzare e sventolare il ventaglio, attendere che tua madre ti procacciasse il marito o che un marito della tua classe sociale fosse attirato in trappola dal tuo sorriso e dalla tua dote…
Oggi invece è così complicato: chi è il buon partito, innanzitutto? Squali della finanza in piena recessione, oligarchi russi un po’ pericolosi, nobili decaduti e industriali arricchiti che si affannano tra Palm Beach, Londra e tornei di polo sulla neve?
E poi si deve essere al contempo la madre impicciona e calcolatrice che valuta il patrimonio da sposare e la donna lucida e arguta che tende la trappola.
Una fatica. Kate si affanna e si affanna, con la terribile consapevolezza che alla fine la Bennet ha sposato il suo Darcy per amore, ma (forse) “era anche una fortunata coincidenza che lui fosse anche ricco”.
Questo “Jane Austen Marriage Manual” (Il manuale di Jane Austen per cercare marito) è un libro molto ROSA (a cominciare dalla copertina e sottocopertina rosa shocking), molto romantico e senza dubbio divertente (io ho riso – Kate ricorda molto Bridget Jones per intenderci, e infatti lei è un’altra delle eroine della nostra epoca, una Elisabeth Bennet più pasticciona ma che ancora crede nel vero amore più che nei soldi).
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