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L'amore in tinte pastello
Qui si parte da un dilemma fondamentale: esistono ancora ai nostri tempi delle icone femminili che abbiano mantenuto inalterati fascino e sicura presa sull’altro sesso?
In altre parole, a chi potrebbe ispirarsi nella vita una ragazza di buoni propositi ma ancora nubile, figlia di un generale e sorella di militari, cresciuta in una base e unica della famiglia ad essere stata inviata tra i famigerati “civili” (niente meno che a fare il sostituto procuratore)?
Ma andiamo, la risposta è quella che diremmo tutti…la grande intramontabile Doris Day. Era solo lei che faceva battere i cuori di tutti i passanti, che induceva ogni maschio ad aprirle la porta e a lasciar libero il passaggio, che vedeva tutto il mondo in rosa o giallo o comunque in tinte pastello…era solo lei che, alla fine, riusciva a trovare il Vero Amore.
Detto fatto, con caschetto cotonato (più in alto è la messa in piega, più si è vicini a Dio…) e con i tailleur coordinati della nonna, pure la terribile Jane tutta d’un pezzo è pronta per buttarsi nel grande gioco, anche se questo può avere influenza sul processo penale che sta seguendo.
Tra avvocati della difesa con abbronzatura perenne, detective burberi ma affascinanti, e giurie confuse, si sorride, si ride e si rimane deliziati in questa commedia scritta oggi ma che strizza l’occhio agli anni ’50-‘60.
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