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Davey, Davey, Davey
- Il titolo -
Quello d’origine era una sintesi efficace: “Letters from Skye”. L’italica versione, “Novemila giorni e una sola notte”, è tutt’altra cosa: devono essere state le dure leggi del marketing a forgiare questo risultato discutibile. Comunque sia, non pare che le modifiche abbiano causato danni: il romanzo ha già ricevuto un'ottims accoglienza.
- La storia -
Romantica, senza dubbio, ma non per questo banale o sdolcinata. Tutti i colori si declinano in varie tonalità e innumerevoli sfumature: questo rosa antico è elegante, sobrio ma non troppo.
L’autrice ha confezionato con cura e passione una bella storia d’amore, d’altri tempi e di luoghi lontani, resa coinvolgente proprio grazie ai giochi di tempo e di spazio: lo zucchero c’è, ma si stempera con generose spruzzate di ironia e di suspense. Due guerre, due continenti e due generazioni costruiscono intreccio stimolante, ben accompagnato dalla raffinatezza della scelta lessicale e dalle ambientazioni incisive, che stimolano l’immaginazione e la curiosità.
- Le guerre -
La prima e la seconda guerra mondiale s’intrecciano con garbo: narrate da punti di vista insoliti, contribuiscono a mettere in luce la complessità dei personaggi, che pur essendo davvero poco “attuali” riservano emozioni e sorprese fino alle ultime pagine. “Una lettera non è mai soltanto una lettera”: la parola scritta dispiega il suo fascino perenne di veicolo amoroso, insostituibile nel colmare le lacune del destino e gli spazi troppo estesi.
- L’amore a distanza -
Le storie d’amore sbocciate grazie alle nuove tecnologie, che tanti sospetti avevano suscitato tra psicologi e tuttologi vari agli albori di Internet, discendono da relazioni epistolari come questa: non sono mai state una novità.
Certo, ora lo scambio tende ad assumere forme e tempi diversi, ma rimane sempre la possibilità, per chi fosse seriamente interessato, di scoperchiare l’anima a distanza utilizzando la parola scritta, di andare “diritto al nocciolo”, scavalcando apparenze e convenzioni sociali. La creazione letteraria non può perdere una materia prima ricca come questa: oggi come allora, grandi amori e splendide amicizie e vecchi legami spezzati vivono grazie alla parola scritta, digitale o tradizionale che sia.
- Il finale -
Eccoci! Un finale lieto ma non scontato, degno di un buon romanzo.
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Commenti
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I'm the arbiter elegantiarum ;-)
E questo è autentico spoiler, Petronio in gonnella :-)
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