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Bedwyn - Libro quarto
Questo è forse il capitolo della serie che meno mi ha convinto. Sarà che protagonista è la più piccola dei fratelli Bedwyn, l’unica che è scampata alla terribile-sensuale eredità fisica che accomuna tutti gli altri, ovvero quel nasone aquilino/aristocratico capace di attirare gli sguardi e far perdere la testa.
Quindi Lady Morgan è semplicemente una ragazza bellissima, praticamente la solita dea nobile, ricca e corteggiata (nulla a che vedere con l’arguzia e la simpatia della sorella maggiore Freyja, che tanto mi era piaciuta).
Stavolta la Balogh decide di spostare l’ambientazione direttamente sul fronte di guerra, in concomitanza della fuga di Napoleone dall’Elba e sino all’ultima sanguinosa battaglia di Waterloo. Quando il conte Gervase, che da anni cova rancore contro il capo famiglia dei Bedwyn (il superbo Duca di ghiaccio), decide di vendicarsi e di “compromettere” in qualche modo la fanciulla occhi di cerbiatto, confesso che mi aspettavo una trama molto più vivace, tra intrighi, scandali e reazioni dei fratelloni di lei (soprattutto quella del Duca).
Invece il conte, alla fin fine, risulta quasi un santo, vittima innocente dei complotti degli altri e deve affannarsi a rincorrere l’amore e la mano di una ragazzina belloccia a cui la Balogh cerca di mettere in bocca discorsi profondi (un po’ fuori luogo, e che non ne evitano la generale impressione di un personaggio opaco).
Se poi vogliamo parlare di sensualità, e pur partendo dal presupposto che la Balogh non ha un suo punto forte nelle scene di passione, direi che qui gli incontri tra i due risultano abbastanza banali.