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Il dolore della separazione
Un romanzo dedicato alle incompatibilità, quasi a risolvere il dilemma degli opposti che si attraggono. Rispondendo alla domanda: possono due perone molto diverse tra di loro amarsi, nonostante la differenza di carattere e di estrazione sociale?
Lui, Sebastian, è il classico eroe di Musso. Vive in un appartamento esclusivo, con “pareti tappezzate di quadri degli anni venti firmati Marc Chagall, Tamara de Lempicka e Georges Braque”. Nella zona nobile della Grande Mela: “La casa dei Larabee sorgeva tra Madison Avenue e Park Avenue, all’altezza della Settantaquattresima …”
Separato da sette anni da Nikki, da lei ha avuto due gemelli. Secondo gli accordi conflittuali della separazione, Sebastian vive con la figlia Camille, mentre il gemello Jeremy vive con la madre.
Ha un atteggiamento protettivo ai limiti dell’ossessione verso l’adorata figlia (“Sei mesi prima aveva installato nel computer di sua figlia un keylogger, una spia informatica …”), che frequenta un liceo “che arruolava le allieve tra la gioventù dorata newyorchese”.
“Una figlia intelligente, sveglia e diligente che brillava a scuola e forse era all’inizio di una grande carriera di violinista”.
Sebastian è “liutaio famoso, amava la solitudine e tendeva sempre più a chiudersi nella sua bottega … con la musica come unica compagna, costruiva e cesellava i suoi strumenti…”
Per il figlio ha un atteggiamento di disinteresse: troppo simile a sua madre.
“Camille e Jeremy erano gemelli eterozigoti. Benché nati lo stesso giorno, era difficile trovare in loro una somiglianza. Camille era una Larabee sputata e Jeremy un Nikoski”.
Nikki è completamente diversa: “Vivace, estroversa e passionale, sapeva come attrarre e affascinare per raggiungere i suoi scopi, ma viveva nell’eccesso”.
“Nikki si era stabilita con Jeremy a ovest di South Brooklyn, nel quartiere di Red Hook, l’ex roccaforte dei portuali e delle mafia”.
Poi però Jeremy sparisce inspiegabilmente e Nikki contatta l’ex marito. Insieme partono sulle tracce dello scomparso e ne segue una girandola d’avventure.
Sotto le ceneri della trama, cova un sentimento ancora vivo: “I soli momenti importanti della vita sono quelli di cui ci ricordiamo”.
Perché tra Nikki e Sebastian c’è “il solo amore, il vero amore, l’amore esplosivo. Quello che ci dà tutto per poi riprendersi tutto. Quello che illumina una vita per poi distruggerla per sempre”.
E perché “quando ami veramente qualcuno, nessuna fortezza è inespugnabile”.
Come sempre, Musso sferra la sua zampata finale. Lasciando interdetto il lettore. A chiedersi se tutta la storia sia soltanto pura allegoria per esprimere il dolore della separazione. Tra due coniugi che divorziano. Tra la madre e i figli, nel parto. Tra due gemelli al momento della nascita. Tra due figli al momento della separazione dei genitori. Perché “tra due persone, anche se intimamente unite, è sempre aperto un abisso che solo l’amore può superare, e anch’esso solo con una passerella d’emergenza” (Hermann Hesse). La citazione è di Musso, e non di …
… Bruno Elpis
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