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Il genetista nerd
Ricordate l'indelebile personaggio di Furio? Uno dei travestimenti meglio riusciti di Carlo Verdone, e rimasto nel nostro immaginario collettivo, come il marito più pignolo e rompiscatole della filmografia italiana? Ecco, dopo le prime venti pagine la mia immaginazione ha visualizzato proprio Furio, con la sua fissazione per la puntualità, l'ordine e la pianificazione dei minimi spostamenti della famiglia. Don Tilman è il Furio australiano. Docente di genetica, un vero e proprio nerds pignolo a tal punto da apparire strano o ridicolo agli occhi di chi lo circonda. A trentanove anni, la sua vita ruota intorno al suo lavoro all'università, a questionari di dubbio interesse sociale e a constatazioni quotidiane che lo rendono sicuro di sè davanti alla vita. Tutto ciò che succede ogni giorno, è riconducibile ad una determinata legge matematica o statistica. Non è un uomo che accetta che un evento sfugga alle leggi razionali, tutto rientra in un schema prestabilito..... anche l'amore.
Povero Don, non potrebbe essere più in errore di così... ma lasciamo che gli eventi gli dimostrino che non tutto può essere schematizzato e inserito in un questionario e, l' amore è forse per eccellenza il sentimento più difficile da schematizzare o indicizzare. Probabilmente se incontrassimo Don al bar o all' ufficio postale e, scambiassimo poche parole in attesa del nostro drink o del nostro turno allo sportello, lo inquadreremmo come uno strano, un personaggio fuori dal mondo. Certo è un genetista, abituato fino al midollo a schematizzare ogni momento o evento della sua giornata. Ma la cosa più buffa, è che i suoi guai cominciano proprio a causa di una "svista" di tipo genetico. Se fosse stato più "pignolo" nel valutare una certa dichiarazione sull' ereditarietà del colore degli occhi nella prima generazione, forse si sarebbe risparmiato la rocambolesca avventura nella quale si è buttato senza riflettere.... ma non avrebbe mai dato il via al progetto padre, e non avrebbe mai avuto a che fare con la donna più inadatta del pianeta, a diventare sua potenziale moglie. In questo romanzo geneticamente surreale, Don porterà avanti due progetti bizzarri, ma che si riveleranno fondamentali per il suo futuro: il progetto padre e il progetto moglie, collegati tra loro da un sottile filo invisibile che lo tiene illogicamente legato a Rosie. Lei è tutto quello che ci può essere di più inadatto nella potenziale partner che Don, alla soglia dei quaranta, sta cercando. Ma come si fa a cercare una moglie attraverso un questionario? Don ritiene sia il modo più semplice e diretto per trovare una candidata adatta. Peccato che il destino, di scientificamente statistico, non abbia proprio nulla. E dopo una serie di "divertenti" disavventure, finalmente il prof. Tilman subirà la metamorfosi da nerds genetista, a quarantenne innamorato, pieno di difetti ma con una gran buona volontà di conoscere la vita imperfetta e illogica al fianco dell' unica donna che abbia il potere di farlo sentire normale, quasi "generico". Devo essere sincera, mi aspettavo qualcosa di più da un fenomeno editoriale. L' idea è molto originale e carina, ma la narrazione pecca di una lentezza iniziale che a mio avviso danneggia (e non poco) l' intero romanzo. Per fortuna, dopo un iniziale antipatia verso Don, dovuta alla sua ossessiva pignoleria, il mio giudizio su di lui prende quota grazie alla sua graduale umanizzazione. Anche dal personaggio di Rosie mi aspettavo più vérve e colore, invece spesso si fa "schiacciare" dal carattere di lui, non reagisce ai suoi atteggiamenti indisponenti. Una simpatica lettura, che forse dovrei rileggere per apprezzarla maggiormente.
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