Dettagli Recensione
Vi presento Liberty Jones!
Se siete alla ricerca di un romanzo da capogiro, fra lussuria e lusso, sfarzo ed emozioni violente, smettete di leggermi fin da subito, questa storia non fa per voi.
“Sugar Daddy” sono i ricordi, nudi, sinceri e, talvolta, realisticamente tristi di Liberty Jones.
Immaginatevi di arrivare ad un certo punto della vostra vita in cui sentiate il bisogno di guardarvi indietro e tirare le somme degli ultimi 10 anni trascorsi, quante cose avreste da raccontare?
Mi ha catturato fin da subito questo punto di vista narrativo. E’ così privato!
Lo stile pacato, con cui è raccontata la storia, rispecchia alla perfezione il carattere di Liberty, temprato negli anni da una realtà tutt’altro che semplice. Non c’è ironia, non c’è arroganza, non c’è presunzione, c’è solo la sua “voce”, adulta fin da piccola, pratica, senza fronzoli, tutta sostanza!
Me la vedo come fosse davanti a me, con lo sguardo assorto, intenta a racimolare i ricordi, con qualche ruga prematura a increspare gli angoli del suo sorriso giovane e sincero.
Mi piace fin da subito Liberty, orfana di padre dall’età di quattro anni e sola, appena sedicenne, con una sorellina neonata da crescere, piena di responsabilità e così risoluta nel volersele prendere tutte, da stupirmi.
Non vuole dipendere da nessuno, anche se, ancora così giovane, ne avrebbe tutto il diritto!
Ma la cosa che me l’ha fatta amare è la sua tranquillità, fin da subito accetta il suo destino senza lamentarsi, capisce chiaramente che strillare e prendersela con più persone possibili (come avrei fatto io!) non serve a nulla, c’è solo da rimboccarsi le maniche e godersi quello che la vita ci da di buono!
Niente patetismi, niente rabbia, non si compiange, è felice, nonostante le difficoltà! (vi pare poco???)
Nella sua realtà già scombussolata entrano a far parte due uomini, Hardy e Gage.
Il primo, amato profondamente nell’adolescenza, costretto a lasciarla per inseguire i suoi sogni, mai dimenticato, e perennemente rimpianto.
Il secondo, uomo del presente, un armadillo, come lo definisce scherzosamente Liberty, corazzato con la sua fredda arroganza, per difendere dagli attacchi esterni, un’anima generosa e timida.
E, siccome niente è semplice nella vita di Liberty, Hardy ricompare proprio quando della corazza arrogante di Gage non ne è rimasto quasi più niente e la nostra giovane protagonista si trova costretta a decidere se il suo uomo del futuro, appartiene al passato o al presente.
Mi piace però, che il libro non sia solo questo, non sia solo la storia sentimentale di Liberty!
In molti romanzi rosa, c’è questa tendenza a raccontare solo la storia d’amore, lasciando fuori la quotidianità. Ecco, se vi aspettate un libro del genere, forse questo potrebbe non piacervi.
Nel romanzo, sono raccontate anche le altre relazioni di Liberty, il rapporto con la madre, Diana, con la sorellina Carrington, con Marva la vicina e Churcill, il padre di Gage.
Mi piace che ci siano molte pagine in cui non si parli neanche lontanamente di Gage e Hardy, vedere Liberty relazionarsi con le figure più importanti della sua vita, vederla sopravvivere nei momenti peggiori, vederla stringere i denti, mi da la possibilità di conoscerla a fondo, di aprofondirne il carattere.
L'unica pecca di tutta la struttura è che, a poche pagine dalla fine anche la Kleypas rischia di svalutare l'orignalità del romanzo, mollandoci la solita conclusione trita e ritrita, come se ad una donna non bastasse trovare un po' di stabilità per essere felice, ma sentisse sempre il bisogno di quel di più (che sia un matrimonio, un bimbo in arrivo o entrambi!).
La piccola caduta di stile è perdonabile però, per quello che considero un gioiellino della letteratura rosa moderna!
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