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Il complesso di Darcy
“Meryl Streep aveva vinto parecchi Oscar, ma forse avrebbe potuto imparare un paio di cose da Payton. Nessuno sapeva fingere di apprezzare un collega str…. quanto lei”.
Frizzante commediola all’arsenico, incentrata su un lui e una lei, talmente identici che continuano a respingersi. Dopo otto anni passati a detestare il collega più affascinante (figlio di un giudice, educazione ad Harvard, socio di circoli esclusivamente maschili), l’ambiziosa Payton (figlia di madre single hippie e vegana) scopre che proprio lui è l’ultimo ostacolo alla sua nomina a socia del mega studio legale in cui lavora. E lei rappresenta a sua volta l’ultimo ostacolo per lui.
Ne nasce una lotta all’ultimo sangue e all’ultimo tacco, senza che i due mettano in conto che ci sono voluti ben otto anni per fissarsi davvero negli occhi.
Sempre e comunque, le donne continuano ad essere in debito con Jane Austen e il suo Orgoglio e Pregiudizio, ed in particolare con il famigerato “complesso di Darcy”. Perché ormai le donne vogliono tutto: la carriera, l’indipendenza economica, le scarpe, l’Apple Martini, ma allo stesso tempo continuano ad essere attratte, anche se non lo ammetteranno mai, da uomini decisi, dominanti, dispotici.
Questa (secondo Julie James) è l’essenza del complesso di Darcy: Lui è sicuramente un bastardo, ma alla fine riesce a conquistarla.
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Commenti
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Il tizio ha una faccia da idiota =D
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ma a te piacciono ? ( le copertine, intendo :-)