Dettagli Recensione
non vale la sopracopertina
Una storia assurda raccontata alla maniera dei romanzi rosa di sessanta anni fa. Se la scrittrice si è sforzata di far assumere ai due melensi protagonisti dei toni che fossero in linea con l'origine temporale del fantomatico
Julian, il risultato è stato un romanzo noioso, lunghissimo ed inutile. L'epilogo non ha aggiunto niente alla trama del romanzo, del resto sempre più prevedibile con lo snodare del tempo. Inverosimile l'atteggiamento della protagonista femminile, veramente fuori dal tempo in cui vive. Donne bellissime che cadono ai piedi di uomini bellissimi ci sono solo nei fumetti di Grand Hotel se esiste ancora. Per di più una donna in carriera che si lascia irretire da un uomo venuto dla passato! C'è da morire dal ridere. Una donna del nostro tempo lo avrebbe preso per il sedere e sbattuto fuori dalla porta accusandolo di scarsa fantasia. La finestra temporale... la perdita del bimbo per lo sbattimento dovuto a questo salto nel tempo come fosse una turbolenza aerea.... Avrò un premio per averlo letto fino in fondo?
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