Dettagli Recensione
Cioccolata calda senza panna
Con questo romanzo (secondo episodio della serie Friday Harbor e seguito di “Come finiscono le favole”), la Kleypas ci riporta alla romantica isola battuta dalle correnti dell’oceano, di fronte a Seattle, e alle vicende dei fratelli Nolan, tre zii giovani e single alle prese con una nipotina orfana di sei anni, adorabile e peperina, e un cagnaccio malato e bavoso, altrettanto bisognoso di affetto.
In realtà, gli stessi Nolan sono il risultato di una famiglia lacerata e difficile, che li ha resi diffidenti rispetto a qualunque tipo di sentimento troppo duraturo, e che li porta ad avere costanti problemi con l’universo femminile e con eventuali richieste di legami “stabili” (tradotto: relazioni serie scopo matrimonio).
Ma se nel precedente capitolo, era stato il fratello maggiore, Mark, a soccombere di fronte alla simpatia di Maggie la rossa, stavolta tocca al fratello di mezzo, Sam, il viticoltore dagli intensi occhi azzurri, a subire un brusco cambiamento dei propri progetti (solitari) di vita.
L’imprevisto femminile in questione è Lucy, un’artista che lavora il vetro per creare straordinari oggetti e vetrate, alle prese con una sorella minore viziata e molto ingombrante, e con due genitori troppo indulgenti e un po’ distanti. In parecchi sull’isola vorrebbero combinarle un appuntamento con questo famoso Sam Nolan, ma Lucy ha sempre rifiutato, finché il suo destino incrocia casualmente proprio quello del gentile e taciturno Sam, con le sue improbabili t-shirt.
E’ una storia d’amore delicata, anche se, alla fine, questo romanzo mi ha lasciato con la sensazione che manchi qualcosa. E’ come quando ordini una tazza di cioccolata calda, ma, quando ti servono la tazza fumante, ti accorgi che si sono dimenticati il ricciolo di panna montata (proprio quel ricciolo che non ti permette di gustarla appieno!).
La Kleypas scrive bene (quando non si lascia prendere da eccessi zuccherosi), l’intreccio è avvincente, e tutto il contorno, dai vari comprimari alla vita in Friday Harbor, è adorabile, ma sono proprio loro, i due al centro, a risultare un po’ scialbi.
Soprattutto, mi sembra molto vago e un po’ inverosimile l’elemento magico di cui la Kleypas li ha dotati: d’accordo, a sette anni Lucy ha scoperto il potere di fare cose magiche, e pure Sam sembrerebbe avere il potere di risvegliare alla vita piante e tralci morenti, ma questa magia non solo non è sufficientemente spiegata, ma non aggiunge nulla di più alla storia d’amore.
In conclusione, lettura gradevole, anche se non ai soliti livelli della Kleypas.
Ci toccherà vedere ora cosa si inventerà per il fratello minore, il più problematico, quell’Alex Nolan, reduce da un doloroso divorzio e sempre più vicino a cadere nell’abbraccio dell’alcol, seguendo le orme dei genitori. Ma ho il presentimento che, in realtà, la deliziosa ragazza che lo salverà si sia già affacciata nella sua vita, servendogli un muffin caldo sul piattino e riscaldandogli per qualche secondo il cuore…
Indicazioni utili
Vi lascio con una gran verità, imparata dalle ragazze di Friday Harbor: (certi uomini) “non sono fatti per reggere un rapporto duraturo. E’ come uno di quei cani che inseguono le macchine. Non è che al cane interessi la macchina. E’ inseguirla che lo diverte”.
Commenti
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@Federica: ciao cara. Vero che è un gran verità? Non si poteva dirla meglio....:))))
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