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Il cowboy e la sposa
Non lasciatevi trarre in inganno dal titolo italiano di questo romanzo, perché è assolutamente fuorviante e forse mirava ad attirare la curiosità delle lettrici: qui non si parla proprio di sesso, anzi, ma solo di Amore, tanto e tanto Amore (la maiuscola non è messa a caso), perché è la narrazione dell’innamoramento, dei preparativi del matrimonio, del viaggio di nozze e del primo anno di vita comune, che Ree Drummond aveva già raccontato, a puntate, sul suo blog ThePioneerWoman.com, e che poi ha pensato di raccogliere, appunto, in queste “Confessions of the Pioneer Woman”.
“E se non avete ancora trovato l’amore, sappiate che spesso è l’amore a venirvi a cercare…quando meno ve lo aspettate”.
Mai constatazione così banale fu più vera, soprattutto per Ree, l’autrice e la protagonista di questa raccolta di ricordi. Ree, che aveva cercato in tutti i modi di sfuggire dalle campagne dell’Oklahoma per le spiagge della California, torna a casa per alcuni mesi dalla sua famiglia, in attesa di ritrasferirsi, per continuare a studiare in un’altra metropoli.
Già si era sentita soffocare ed era scappata una volta da quel paesino, e ora l’unica cosa che vuole è riandarsene il prima possibile. Ma in una serata come le altre, nel pieno di un cambio di casa e di vita, con le valigie quasi fatte, accetta per caso l’invito di un alcuni amici a fare un brindisi natalizio nel piccolo bar del centro. E li lo vede, il cowboy dagli occhi di ghiaccio, “un vero esemplare di maschio di riproduzione”. Per tutto il libro non sapremo mai il suo nome: lui è solo Marlboro Man.
Marlboro Man irrompe nella vita di Ree e la stravolge totalmente, senza che lei quasi se ne accorga.
Lei è una ragazza fortemente insicura, la cui specialità è parlare: “con tutto l’ossigeno di cui noi esseri umani potevamo disporre: non vedevo il motivo di lasciarlo inutilizzato”. Lui è alto, forte, introverso, abituato a dire solo l’essenziale e senza giri di parole.
Lei è goffa, un’imbranata che va in panico anche solo per aver sbagliato la scelta dell’abito (“Signore, ti prego…voglio stare in Paradiso con te, dove non c’è umidità e le persone non vengono punite per avere scelto pessimi tessuti”), abituata alla città, ai tacchi a spillo e al cibo vegetariano. Lui è una quercia, nato e cresciuto in ranch del Midwest, tra mandrie, praterie immense, stivali sporchi di letame e bistecche di carne al sangue.
Sono davvero l’uno l’opposto dell’altro. Anche in fatto di gusti culinari. Tanto è vero che lei cerca di educare il suo rude cowboy alla cucina italiana, sbagliando le dosi dell’aglio e mandandolo quasi a fuoco.
Eppure l’amore tra i due nasce istantaneo, non tanto come una passione bruciante, ma come un legame intenso fatto di sguardi e di silenzi, di abbracci, di telefonate del buon giorno e di saluti della buonanotte, di giri sul pick-up in solitudine a guardare tramonti.
Insieme, Ree e Marlboro affronteranno le gioia ma anche le asprezze della vita quotidiana, le difficoltà e i sacrifici della vita di un ranch, la fatica di trovare un compromesso tra le differenze dei propri caratteri.
Sinceramente, a lettura finita, non so se valesse la pena farne un libro. Si sente moltissimo che è tratto da un blog: ci sono molti sprazzi ironici, letteralmente da lacrime agli occhi, e lo stile è colloquiale, spassoso, ma nell’insieme il racconto risulta molto frammentario, disomogeneo, senza una vera trama, e quindi inevitabilmente assai debole.
Non posso dire che mi sia totalmente dispiaciuto: è gradevole, e si lascia leggere nella sua leggerezza.
Ultima curiosità: se andate a vedere sul sito di Ree, potrete vedere anche lei e Marlboro Man, e avere notizie aggiornate su cosa è successo alla loro famiglia nel frattempo.
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