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INNO ALLA SUPERFICIALITà
Romanzo che rispecchia la superficialità delle relazioni e della vita negli anni 2000.
Juliet giovane protagonista, scopre che il compagno Simon, con cui si è appena trasferita in una nuova casa con l’intenzione di creare una famiglia, l’ha tradita con la sua migliore amica; quindi decide di lasciarlo.
Messaggio del tutto negativo è come l’autrice faccia in modo che la protagonista, affronti le difficoltà della fine della sua relazione, e della sua vita passata ubriacandosi…. E sempre ubriaca abbia un rapporto sessuale con il suo datore di lavoro, per rendersi conto da sobria che è stato solo un grosso errore.
Anche l'incontro con Dylan ed il desiderio di costruire un futuro con lui non ha fondamenta. Carina invece l'idea di mettere all'inizio di ogni capitolo frasi estrapolate da libri degli anni '50,'60,'70 sulla gestione della casa da parte della casalinga perfetta, ma non hanno nessun punto di contatto con la storia se non per il fatto che juliet decide di confezionare e vendere grembiuli la cui etichetta porta la dicitura "voglio lare la casalinga".
Non ne consiglio la lettura, nemmeno alle più giovani.
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