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Il taccuino di Gioia
Un sentimento incontra un articolo determinativo. Ovvero Gioia incontra Lo, che è un soprannome, un diminutivo di Luca. E Lo le dà il là. Per uscire dal suo buio. Per non avere paura della luce. Entrambi sono adolescenti problematici. Entrambi sono estremamente sensibili. Entrambi hanno bisogno di qualcuno che apra con la chiave la porta della loro anima e che, rispettandoli prima di tutto, entri a piccoli passi dentro di loro per ascoltarli. Al centro di questa storia ci sono il difficile dialogo con i giovani, le difficoltà di esprimere se stessi, l’universo pieno di colori e di luce che hanno dentro. Preziosa l’idea delle parole intraducibili, ovvero parole di altre lingue che non hanno un equivalente in italiano ma che, per essere espresse, diventano un’intera espressione che, nella sua completezza, non rende così tanto l’idea del senso che quella singola parola voleva esprimere, perché quelle sono parole che hanno interi mondi dentro. Così come dietro ad ogni nostro nome c’è un mondo. Galiano è un autore che mi era già capitato di leggere ed anche in questo libro ho particolarmente apprezzato il suo stile, vicino al mondo dei giovani, che sono parte integrante della sua vita visto che è un insegnante di lettere, quindi fresco e vivace, ma nello stesso tempo raffinato e maturo.
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