Dettagli Recensione
L'atelier di Coco
Ogni volta che intercetto “Parigi” nel titolo di un libro sono inevitabilmente attirata come un magnete e questa storia mi ha avvolto nell’atmosfera e nel profumo della Parigi anni ’60, con incursioni interessanti nel mondo dell’alta moda, visto che un personaggio secondario è niente meno che Coco Chanel. La storia, di per sé, è un po' scialba, è il racconto di una risalita personale, e quindi il canovaccio sarebbe stato interessante. Sono però troppo frequenti i flashback, sia della protagonista, anche con stralci del suo diario di adolescente, sia con la voce della nonna, grazie a lettere che contribuiscono a creare anche l’ambientazione storica. Questi espedienti però, invece che arricchire, appesantiscono la lettura, creano lentezza, coinvolgendoci nel vortice di un sentimento adolescenziale non sopito, che alla fine la protagonista riesce comunque a risolvere.