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Angelica a Chaverton House
Torna Alessia Gazzola in libreria con Un tè a Chaverton House, dove ci trasporta nelle atmosfere rarefatte e di grande fascino tipiche delle dimore inglesi. L’ambientazione è, in questo romanzo, quasi la seconda protagonista. Siamo a Chaverton House:
“Chaverton non si trova semplicemente in questo grande parco, ma è quasi un suo naturale sviluppo, in perfetta armonia con il resto. I suoi colori sono morbidi, caldi, con la valeriana rossa che spunta dalle fessure. I tetti sono alti, spioventi, spioventi, ornati da numerosi comignoli. La sua è una bellezza tranquillizzante e osa dire che qualsiasi gentiluomo di campagna amerebbe Chaverton “.
Abilmente tratteggiata, è il luogo ideale per Angelica. Vi giunge, in modo inaspettato, durante la ricerca del proprio bisnonno Angelo, che pare avervi lavorato dopo essere stato fatto prigioniero durante la Seconda Guerra mondiale. Perché Angelo non è più tornato in Italia, dove lo aspettavano moglie e prole? Angelica indaga anche presso il lord, proprietario della dimora, che è:
“Lord Hasbury poteva essere tanto amabile ed accogliente. Malgrado sia un po’ fatuo – basta niente e gli parte la ridarella che mette in mostra una dentiera luccicante e un po’ ballerina- è un grande signore sulla strada del rimbambimento che del passato ricorda cose random. “
Ma ne viene letteralmente travolta. Riuscirà a sapere la verità sul bisnonno, senza combinare troppi guai?
L’ambientazione di fascino e la magia che caratterizza la narrazione sono per pochi intimi. Una lettura per gli amanti della letteratura rosa, resa fresca ed accattivante da uno stile preciso, frizzante e sapiente. Una trama fantasiosa, ricca di mistero e di magia, un ritorno ad un passato che non si conosce, completano una lettura che si fa divorare con bramosia e saccenza. Un libro “leggero” per non pensare troppo in questi momenti così difficili ed intricati.
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Devo dire, Ornella, che i 'pezzi' tratti dal testo, abilmente inseriti, mi paiono convincenti su quanto dici della scrittura dell'autrice, che conosco solo di nome.
Ciò che mi frena è che non amo i romanzi cosiddetti 'di genere' , per cui forse è meglio che al momento accantoni la nota autrice.