Dettagli Recensione
UNA STORIA NOIOSA
Negli ultimi sette/otto anni il romance non rientra più tra i miei generi preferiti, però avevo proprio voglia di staccare da letture più "impegnate" e volevo una storia leggera.
Nonostante le buone premesse, questo libro non ha soddisfatto la mia voglia di spensieratezza e non mi ha affatto rilassato anzi mi ha fatto un po' arrabbiare.
Non è il primo libro della Premoli che leggo, speravo che negli anni fosse migliorata come autrice ma non è stato così.
Non mi dilungo sulla trama, la trovate in qualsiasi sito o anche più su nella scheda, la storia ha come protagonisti due scrittori, Aidan che dopo aver vinto il Premio Pulitzer, non riesce a pubblicare il suo secondo libro e Laurel, autrice che utilizza uno pseudonimo e ha un grande successo nella pubblicazione dei suoi romance.
L'autrice costruisce una storia banale e scontata e con poche idee originali e soprattutto a mio avviso, commette quattro errori.
Il primo in assoluto è quello di continuare a dire che i romanzi rosa sono dei libri di pessima qualità, letti solo da donne insoddisfatte della loro vita.
Capisco che l'autrice abbia trattato questo tema con ironia, perché sa benissimo che questa cosa non è vera, ma continuare a ripeterlo è come dire: "sai lettore che questo è solo un pregiudizio e non è affatto vero?". Io le avrei risposto certo lo sappiamo tutti che è falso, se ti rivolgi a un lettore occasionale puoi fare questo tipo di considerazione, ma i veri lettori non si ingannano. Basta andare su internet e troviamo un sacco di articoli che ci dicono il contrario, il genere rosa viene letto soprattutto da manager, per la maggior parte donne, ma che hanno una posizione importante e sono laureate. Scrivere un romanzo rosa non è affatto semplice, lo sappiamo e scrivere un libro non è facile.
Anche il titolo richiama questo concetto "è solo una storia d'amore" lo è, ma sta all'autore renderla preziosa, darle quel pizzico di sapore in più e se non lo fa, ecco che rimane solo una storia d'amore.
Il secondo errore è l'ambientazione, siamo a New York, ma potremmo essere anche a Londra, a Parigi o a Roma non sarebbe cambiato nulla, perché i personaggi non interagisco con essa e la descrizione dei luoghi non è vivida e verosimile. Non amo le ambientazioni in paesi stranieri se effettivamente non servono alla storia, ma sono lì tanto per.
Il terzo è aver creato dei personaggi stereotipati, Aidan in particolare, il classico maschio alfa o che gioca a esserlo, pieno di sè, presuntuoso e irritante, è stato delineato in maniera approssimativa e questo non mi è piaciuto.
Il quarto errore è il tira e molla tra i protagonisti, Laurel cerca di fare la sostenuta, non ammette a se stessa che Aidan le piace, quindi continua a esserci questo gioco tra i due, che a lunga andare annoia.
Capisco che la Premoli voglia in un qual modo "denunciare" il mondo editoriale dove lei stessa ci "mangia" passatemi il termine, però io non ho percepito quell'ironia che mi aspettavo da un'autrice che ricordavo essere molto brillante.
Lo stile del romanzo è abbastanza scorrevole, i capitoli sono alternati da due punti di vista diversi, però pensavo di leggerlo in molto meno tempo; probabilmente mi sono dilungata perché la storia non mi ha coinvolto.
Se i romance contemporanei sono così continuerò a leggere i classici.