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Magari
“Magari” è una di quelle parole che non si possono tradurre in altre lingue. Parole che dicono cose insolite, particolari e da sole esprimono sentimenti profondissimi. Perché “magari” non è “forse”, è “se solo questa cosa fosse vera”. E racchiude tutta la speranza di un mondo che non c’è e che potrebbe esserci. Magari.
Se hai diciassette anni, una madre sempre ubriaca, un padre intermittente e violento, e un’unica amica, che sfortunatamente vive solo nella tua immaginazione, allora non puoi fare a meno di aggrapparti alla speranza di un mondo che non c’è. Perché quello che ti attornia potrebbe anche offrire qualche bellezza, ma fa paura, così pieno di bugie. Tutti, proprio tutti, fingono. Affidano parole ed emozioni a un traduttore per renderle socialmente giuste. Regalano plastificati sorrisi a una macchina fotografica per immortalare felicità di rito. Allora a te non resta che rubare qualche attimo di verità in una parola intraducibile, in una fotografia di spalle, in una di quelle cose che cadono, che gli altri buttano via. Come te, come quel ragazzo che colleziona sassi e gioca di notte a freccette all’esterno di un bar chiuso. Ed è proprio da queste due solitudini che nasce un amore, tenero e luminoso come solo un primo amore può essere, eppure anche ombroso, fragilissimo, un amore che ha paura del mondo e si nasconde dal giorno, dalla gente, dalla vita. Ma l’amore è luce o buio?
Enrico Galiano è un professore di lettere, abituato a parlare ogni giorno ai giovani con la passione di chi spera di accendere in loro una scintilla per crederci davvero, di poterlo creare, un pezzettino nuovo di mondo. E scrive un romanzo destinato a loro, ai suoi giovani. Un romanzo che usa parole semplici, facili, dirette. Che parla di quel che gli adolescenti conoscono: l’amore, la paura della solitudine, il bisogno di nascondersi. Eppure prova a dire anche qualcos’altro perché queste pagine sono in fondo anche un invito, delicato e discreto, a costruirsi un proprio angolino fatto di verità, di peculiarità, di ricchezze che hanno il coraggio di uscire dalla propria corazza. Per farlo, però, non basta guardare le stelle e sognare ad occhi aperti. Bisogna prendersi le proprie responsabilità, fare delle scelte, attraversare quel sottile confine tra luce e buio, dove vivono i rischi, le paure, le insicurezze. Come imparerà sulla propria pelle la nostra protagonista così speciale.
E’ un romanzo che, per contenuti e semplicità stilistica, è sicuramente destinato a un pubblico giovane, ma è comunque capace di parlare a tutti perché non si finisce mai di crescere e, a volte, l’età rende ancor più difficile affrontare ombre e luci. E credere in mondi che non ci sono e che potrebbero esserci. Magari.
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Commenti
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Per me è un romanzo che, nella sua semplicità, porta un bel messaggio. Sono curiosa di sapere il tuo parere.
Grazie mille per il commento.
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