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Le parole della felicità
Gioia è una diciassettenne fuori dagli schemi, ama fare fotografie prendendo le persone di spalle, ascolta i Pink Floyd al massimo volume per isolarsi dal mondo e ha una singolare passione per tutte quelle parole straniere che esprimono ciò che in italiano non è traducibile. Insomma, Gioia è una ragazza davvero particolare, ma i suoi compagni di classe la considerano troppo strana e la sfottono chiamandola "Maiunagioia". Eppure Gioia non sembra curarsene troppo, perché lei ha Tonia, la sua amica immaginaria (una specie di Grillo Parlante) un po' rozza nei modi, ma sempre molto sincera; e poi c'è il Prof. Bove, il suo insegnante di filosofia, sempre disponibile ad ascoltarla e paterno dispensatore di saggi consigli. La famiglia di Gioia è un disastro: i suoi genitori sono spesso ubriachi, litigano e poi fanno pace e Gioia ne soffre molto perché non sopporta di vedere sua madre picchiata ed umiliata da un marito violento.
Una sera, in un bar chiuso e deserto, Gioia incontra un ragazzo che gioca a freccette, un tipo misterioso e sfuggente, ma molto attraente. Tra i due è subito amore, ma Lo, così dice di chiamarsi, nasconde un terribile segreto che gli impedisce di poter vivere la loro storia alla luce del sole. Gioia capisce subito che Lo ha bisogno del suo aiuto, ma per poter salvare il ragazzo dovrà scegliere di fare ciò che è giusto, anche se sa che quella decisione la farà soffrire. La scelta di Gioia la farà uscire dalla sua condizione di adolescente insicura e la porterà ad agire da persona responsabile in un mondo di adulti spesso più fragili dei propri figli.
Enrico Galiano è docente di Lettere in una scuola media ed è un personaggio molto amato nel mondo dei social network (la sua pagina Facebook è seguita da migliaia di fans); l'autore ben conosce dunque il mondo dei giovani e sa sicuramente catturarne l'attenzione. Questo suo primo romanzo ha personaggi ben caratterizzati (anche se alcuni risultano, a mio avviso, un po' stereotipati), la trama è avvincente, la prosa scorrevole, ricca di dialoghi e il linguaggio, tra una citazione colta e un aneddoto filosofico, intercala termini del gergo giovanile. L'opera ha dunque tutti gli ingredienti per essere letta con piacere dal pubblico young adult per cui è stata prodotta.
"Eppure cadiamo felici" è un romanzo di formazione, una storia d'amore, ma forse è soprattutto una bella favola moderna in cui molti adolescenti di oggi sapranno rispecchiarsi. Consigliato dunque a chi ha l'età dei protagonisti o a chi quell'età l'ha già superata ma vuole capire chi, come Gioia, pur considerando il nostro mondo un "pianeta di merda" ha come scopo della vita "fare felice qualcuno".
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