Dettagli Recensione
Una doppia storia d'amore.. Lauren&Aidan
Aidan Tyler, crogiolandosi sulla vincita di un Premio Pulitzer, si è lasciato andare. Sono infatti cinque anni che non scrive, cinque anni che, coccolato dalla critica, si bea sulla scia delle numerose copie vendute, sul successo ottenuto. Eppure da allora non è riuscito ad elaborare nemmeno più una riga. La sua esistenza si è data alla dissolutezza, alle frivolezze così come le sue avventure amorose, conquiste che mai vedono quali protagoniste donne intelligenti e argute. Questo almeno fino a che, dopo l’incontro con Norman, il suo agente, incontra Lauren meglio nota come Delilah Dee, autrice di romanzi rosa. Inizialmente l’uomo non si rende conto di trovarsi di fronte ad una collega pertanto, e senza troppe cerimonie, demolisce il genere per la quale ella presta la sua penna, dando avvio ad una serie di diatribe, discussioni e litigi che li porteranno a stendere la stessa storia ma vista dal punto di vista maschile e femminile e che sfoceranno, in conclusione, in un profondo amore.
Per poter valutare questo romanzo è necessario porre in essere un distinguo: se siete infatti “vergini” della Premoli vi troverete di fronte ad un testo semplice, simpatico, senza troppe pretese, e con una base di partenza buona che viene sviluppata in modo lineare e con tutti i presupposti per attrarre; ma se al contrario avete già letto opere di questa autrice, detto elaborato, vi lascerà – o vi potrebbe lasciare – perplessi. Se infatti lo schema narrativo adottato è il medesimo (la coppia si incontra, litiga e si innamora), i temi sottesi sono molteplici. Appare infatti di tutta evidenza come la stessa abbia con questo scritto voluto rispondere “ad un messaggio”. Ella si concentra particolarmente sull’appartenenza al genere rosa, rimarcando da un lato come questo venga spesso svalutato – a suo dire soprattutto dal pubblico maschile che dimostrerebbe nei confronti di questo un atteggiamento snobbante, sminuente – e dall’altro muovendo una critica silenziosa a talune altre innominate autrici-colleghe che sono le prime a dar vita a racconti in modo più che opinabile. Sembra quasi voler dire “se vi muovono contestazioni è anche colpa vostra perché ve la cercate”. Infine conclude, tramite la voce della protagonista femminile, rimarcando che non c’è niente di male ad appartenere a questo filone che anzi chi ve ne fa parte deve esserne fiero e vincere il malessere interiore che spesso i terzi inducono a provare, che si può essere al tempo stesso scrittrici e altro, che si può meritare stima a prescindere dal mero preconcetto e pregiudizio, che il romanzo rosa è ad oggi suddiviso in molteplici sottogeneri ma che quello principale e classico – quindi no erotico e fasce intermedie – rappresenta il maggiore strumento di espressione del femminismo. Non mancano inoltre i riferimenti alla politica, tantomeno alle elezioni presidenziali americane che hanno da poco avuto termine.
Come potete quindi vedere, se da un lato la Premoli ci offre uno scritto piacevole e con tutte le basi per riuscire, dall’altro tocca questioni a lei talmente care da indurla a dire la sua. Nelle note finali, la medesima spiega e rimarca quanto anzidetto. L’effetto conseguente è che prende meno rispetto agli altri suoi scritti, ma non per questo non merita di essere letto. Che dire, a quando la storia tra Norman e Alex? Siamo curiosi..!!
Indicazioni utili
- sì
- no
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |