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Luce
“Un uso qualunque di te” è la storia di una vita “a rovescio”. Ma non solo per il racconto basato sulla tecnica narrativa del flash-back. “A rovescio” soprattutto perché Viola, la protagonista, ripercorre i suoi anni “in controluce”, rivelandoci l’interno del guscio in cui l’hanno imprigionata, nel tempo, il giudizio dei familiari e la morale comune. “A rovescio”, ancora, perché, nonostante un marito praticamente perfetto, tutta la sua vita appare come una serie di scelte inevitabilmente sbagliate, con sensi di colpa ogni volta più pesanti e invincibili. “Luce” è, in tutti i sensi, il centro del romanzo: nel lessico, nei sussulti del cuore, nel nome di una figlia ormai adolescente, nel desiderio finale di redenzione. Tutti ingredienti che rendono il racconto, nel complesso, coerente ed unitario. Unica pecca un finale abbastanza prevedibile e una trama non sempre all’altezza della complessità insita nelle emozioni descritte. Efficace, in compenso, lo stile di scrittura, dotato di grazia, buongusto ed intensità espressiva, tanto che, a tratti, si ha l’impressione di leggere poesia in prosa.