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Te lo dico sottovoce
 
Te lo dico sottovoce 2016-04-29 22:02:13 ALI77
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
ALI77 Opinione inserita da ALI77    30 Aprile, 2016
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UNA STORIA PIACEVOLE CON ALCUNI PUNTI DI DOMANDA

La storia non è riuscita subito a coinvolgermi, i primi capitoli sono stati abbastanza difficili ma proseguendo la lettura, la narrazione è stata più scorrevole .
Ho apprezzato molto l'iniziativa della pet therapy e l'amore che la protagonista ha per gli animali, ma mi aspettavo qualcosa di più da questo romanzo, qualche emozione che non ho provato.
Forse il problema è mio, perchè credevo che la storia prendesse una piega diversa rispetto a quella che invece l'autrice aveva prospettato.
Mia è una giovane donna di trent'anni che ha realizzato il suo sogno di bambina, lavorare in una clinica veterinaria, lei ha lottato con tutte le sue forze ed è riuscita insieme ad un'amica ad aprire quest’ attività.
A Torino è molto conosciuta ed apprezzata, chi invece, non crede al suo talento e alle sue aspirazioni è proprio la sua famiglia,in particolare la madre che non la considera all'altezza della sorella.
Mia verrà contesa da due ragazzi ma nel suo passato ha avuto un evento doloroso che ancora la accompagna.
Ecco su questo mi fermo, io non avevo nemmeno sospettato, fino a metà del libro, che Mia potesse aver vissuto un episodio così traumatico, l'autrice ha volutamente tenuto segreto il passato della ragazza?
Ma perchè poi non lo ha approfondito?
I personaggi sono ben caratterizzati e delineati anche dal punto di vista psicologico ma tutti nel loro passato hanno un qualcosa che li ha colpiti negativamente.
Lo stile è semplice e mi piace il modo in cui scrive Lucrezia, preferisco leggere una storia in cui la scrittura è più vicina al lettore e non ci sia una ricerca accurata di parole alte e discorsi complicati che in fondo non hanno un senso.
Mia è un personaggio che da una parte ho apprezzato ma che non ho capito fino a fondo, nelle sue scelte, nei suoi atteggiamenti, nelle sue paure e insicurezze.
La domanda finale che al lettore sorge spontanea è “per Mia ci sarà il lieto fine?”.

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