Dettagli Recensione
La favola di Monica & C.
Monica, scrittrice alle prime armi e neogiornalista reduce da una relazione tormentata con il newyorkese David, si trasferisce in Scozia dal nuovo compagno, l’editore Eduard. Non potrebbero esserci premesse migliori per voltar pagina e vivere un sogno, notorietà a portata di mano, anzi di penna, ambienti e paesaggi mozzafiato, benessere finanziario, fascino e charm eterni. Ma la realtà bussa alla porta trascinando con sé fantasmi del passato, segreti scottanti e amare delusioni. La pazza protagonista troverà finalmente un amore sano e corrisposto senza pagare pegno? Ci sarà un lieto fine?
Divertente, irreale, ironico, fritto e rifritto, simpatico, grezzo, leggero, sboccato, frizzante, inconsistente, rilassante. Pregi e difetti si incontrano senza litigare, il tono è scanzonato e lo spessore volutamente (credo) impalpabile per regalare ore di assoluto svago senza cadere nel demenziale. Solitamente lo stile di questa autrice è più curato, qui il linguaggio è informale con incursioni poetiche per la presenza di versi famosi. Empatia e tifo esplodono nei confronti di Monica che vive fatti e sentimenti comuni all’eterne romantiche pronte a disarcionare il principe azzurro sul cavallo bianco o ad attaccare il fortino del Mulino Bianco ove è rinchiuso Antonio Banderas.
La voce narrante è la protagonista ed è davvero facile seguirla fra le pagine, non la si può perdere di vista, si sente il bisogno di affiancarla per evitarle i suoi famosi colpi di testa e schianti sentimentali.
Attenzione, udite bene: vietato l’accesso al libro a chi vi cerca profondità, siano i benvenuti gli spensierati.
“È vero, mi sono comportata come una deficiente, ma le madri sono lo zoccolo duro in una relazione, se si sbaglia una volta è finita, devono adorarti e saranno dalla tua parte, se invece decidono che non sei adatta, sarà guerra, una guerra fredda, lunga frustrante e persa in partenza. (… non è forse vero?…)