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La forza di una donna
 
La forza di una donna 2014-05-21 16:23:25 SunshineAle
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
SunshineAle Opinione inserita da SunshineAle    21 Mag, 2014
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Personaggi dai caratteri deboli

Giulia, donna profondamente toccata dal duro passato, si dedica anima e cuore alla sua famiglia. Sposata con un uomo che non ama e madre di due figli che adora, cerca di prendere in mano la sua vita, liberandola dalle amicizie sbagliate e ripulendola dal rancore che porta nel cuore. Prima il tradimento di Valeria, la sua migliore amica, e poi le continue prese in giro del marito la spingeranno a cercare altrove la forza di proseguire la sua vita. Mauro, datore di lavoro di Giulia e Casanova incallito, le farà riscoprire la sua femminilità, spingendola a valorizzarsi e apprezzarsi come donna. Passare dalle braccia del marito traditore, alle braccia possenti e sensuali del suo nuovo capo sarà una cosa che tormenterà la protagonista, tanto da rischiare più volte di essere sopraffatta da avvenimenti più grandi, e pericolosi di lei.

Inizio dicendo che questo libro sembra, inizialmente, un po’ intricato. Ci sono delle parti non chiare, per quanto riguarda l’amicizia con Valeria e i motivi della loro lite, non capivo infatti se si trattasse di un amicizia o di un amore, e nemmeno di quale grave torto fosse macchiata l’amica. Ci troviamo,in realtà, di fronte ad una storia guarnita di tradimenti da parte del marito di Giulia, che lei, donna particolarmente segnata dal duro passato non riesce a perdonare definitivamente. Cosa che invece riesce a fare con l’amica, che la aiuta a trovare un importante impiego, cercando quasi di spingerla tra le braccia del suo nuovo datore di lavoro.
Il personaggio di Giulia mi ha stupita, a tratti perché mi da modo di rispecchiarmi in lei, sembra quasi che mi somigli in certi versi, ma in altri invece mi infastidisce. Non mi da l’idea di essere una donna forte come viene sottolineato nel titolo del romanzo. Io reputo “forte” una donna quando è in grado di prendere davvero in mano la sua vita, quando non perdona un tradimento (anche se in amicizia) con così tanta facilità, lasciandosi condizionare da qualche parola messa al punto giusto. A me non sembra forte, mi sembra infelice e bisognosa di affetto. La sua forza l’ho notata alla fine del libro, ma avrei apprezzato di più se fosse stata accentuata anche nelle prime pagine. Dice di non voler tradire il marito, di essere una donna pura e di non voler scendere al livello in cui è sceso lui, quando in realtà le bastano due moine e qualche complimento da parte del suo capo per innamorarsi perdutamente. Non mi è piaciuto il personaggio di Mauro (il capo di Giulia), uomo profondamente insicuro e bisognoso di costanti conferme da parte delle donne e che gioca con i sentimenti altrui solo per ingrassare il suo ego. Ma il fatto che non mi siano piaciuti i personaggi non gioca un ruolo fondamentale con la mia valutazione generale . Ovviamente un libro non avrebbe una storia chiamata tale se non fossero presenti personaggi positivi e negativi. I caratteri dei personaggi hanno appunto giocato sulle loro debolezze per far si che la storia potesse avvenire, e quindi li critico, ma ovviamente li accetto, e accetto l’idea della scrittrice nel proporli in tal maniera. L’ho trovata una storia guarnita di tradimenti, criticati ma costantemente ripetuti da chiunque. Si parla troppe e troppe volte di “scelte”, ho letto innumerevoli volte la frase “Io ho scelto te”, come se si trattasse di un diritto a senso unico. Come se una persona possa sentirsi padrona di scegliere per la vita di un’altra, uccidendola nel profondo e poi rappezzandone le ferite a suo piacimento. Se mi trovassi davanti al mio uomo che dopo un tradimento mi dice “ma ora ho capito, e ho scelto te”, penso che prenderei in seria considerazione l’idea di fargli vedere (e sentire) la vera FORZA DI UNA DONNA.
Avrei voluto che il libro mi avesse incuriosita di più, avrei apprezzato dei capitoli in cui si narra la storia vista con gli occhi del marito e dell’amica, magari avrebbe aiutato ad entrate di più nell’ottica della vicenda e a tenere il lettore più incollato alle pagine. Non mi è piaciuta l’impostazione grafica del libro, scritto troppo in piccolo e difficile da seguire. Non so se sia un mio limite, ma un libro impostato diversamente risulta di più facile scorrimento, ed effettivamente con questo ho fatto un po’ di fatica. Ho trovato anche un errore grammaticale, presente a pagina 66, ma essendo un errore grammaticalmente piuttosto grave credo si tratti di un errore di svista, e non un errore voluto, anche perché il resto del libro risulta incolume da errori sia grammaticali che lessicali.
Mi è piaciuta la citazione sull’amore di Sofocle, presente nella pagina prima del Prologo, l’ho trovata particolarmente concordante con la storia letta e mi è piaciuta anche la dedica dello scrittore Luca Gubellini. Ho apprezzato particolarmente la firma dell’autrice alla prima pagina della mia copia del romanzo. Mi è sembrato un gesto molto gentile e carino ed è stata la prima copia autografata che ho ricevuto. In Sintesi, avrei apprezzato di più quest’opera se mi avesse spinta ad interessarmi alla vicenda dandomi qualche indizio sul dopo, su quello che doveva succedere..ed invece non appena chiudevo il libro rimanevo in stand-by, in sospeso, senza essere incuriosita dalle pagine avvenire.

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