Dettagli Recensione
Chick lit di casa nostra
In genere non leggo autrici italiane perche` l’ambientazione nostrana toglie un po’ di magia alla narrazione. Quando i protagonisti si chiamano, per esempio, Paola e Marco e si incontrano per la prima volta nella metro milanese, sento svanire la poesia. Mi sembra tutto piu` credibile quando e` ambientato all’estero e posso liberamente fantasticare senza soffermarmi troppo sul realismo e la coerenza narrativa. Con Anna Premoli avevo fatto un’eccezione con il suo “Ti prego, lasciati odiare”. Non mi era piaciuto e lo avevo tranquillamente odiato. Ho voluto ritentare con “Come inciampare nel principe azzurro” (che e` ambientato un po’ a Londra e un po’ a Seul, passando per New York) e ne sono rimasta relativamente compiaciuta. I due libri hanno qualche punto in comune: i protagonisti si punzecchiano, si odicchiano, ma in fondo, si capisce, si attraggono. Le donne, poi, in entrambi i romanzi, hanno un lavoro di tutto rispetto (beate loro!): non sono solo men & fashion (giusto un pochino). La storia non ha nulla di veramente originale, ma si distingue in qualcosa: lui e` si bono, si intelligente, si alto, si ottimo a letto, ma e` anche uno stakanovista e ha qualche tratto orientale ( fiuuu! La Premoli ha corso un bel rischio: non a tutte piacciono i lavoratori instancabili con intensi occhi a mandorla!) La narrazione scorre comunque veloce, i dialoghi sono simpatici, i personaggi ben tratteggiati. Ho passato, insomma, un paio di orette piacevoli in compagnia di Anna e non mi posso lamentare.
Ps. Il libro ha anche una piccola morale: donne insoddisfatte di tutta Italia, non vivete nel limbo, ma date un calcio mentale al vostro modo di essere! Gettatevi a capofitto nelle situazioni, non si sa mai che, per caso, pur partendo da pessimi presupposti, non finiate per inciampare nel principe azzurro (dopo averlo calpestato pero` e` sempre bene chiedere scusa).
Perdonate gli accenti, ho la testiera americana :)