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Il nettare di noi comuni mortali
La pausa caffè salva la popolazione dai propri doveri da generazioni; si inizia al liceo, quando tra un libro e l'altro ci si ferma per sorseggiarne un po' e darsi un tono tutto bohemiénne di gente vissuta finché col tempo si raggiunge la vera e propria dipendenza (non vi nascondo che sono arrivata a berne 7 nello stesso giorno. Bei tempi).
Fatto sta che questa particolare religione è diventata argomento di un libro letto recentemente: "Il primo caffé del mattino" di Diego Galdino.
Protagonista il trentasettenne Massimo, un romano doc che gestisce il bar di famiglia a Trastevere.
Ora, immaginate di vivere tutta la vita nello stesso quartiere, perdipiù gestendo un'attività di per sé molto frequentata come lo è un bar: Massimo conosce tutta la gente della zona, i loro vizi e i loro problemi senza aver praticamente mai messo il naso fuori dal suo bar.
Ogni mattina si sveglia alle 4, mette in moto la vecchia macchinetta del caffè che con gli anni è diventata una vecchia scorbutica, getta via il primo caffè prodotto, prende il secondo per sé e dà il terzo al solito cliente delle cinque,che nonostante sappia che il bar apre alle cinque e mezza riesce sempre a convincere Massimo a servirlo.
Il nostro protagonista vive coccolato e sonnacchioso nella sua routine finché una delle sue clienti preferite muore, lasciando la propria casa in eredità ad una francesina indispettita che non è neanche imparentata con lei.
E che per di più beve solo té.
Il romanzo di Galdino descrive con molta ironia la roma del popolo, quella abitata da gente che lavora, che ha lasciato gli studi ma che non ha perso il sorriso; come Camilleri riporta interi stralci di conversazione in siciliano stretto, così l'autore spesso utilizza termini in romanaccio trasformando quella che inizialmente sembra una banale storia in un vero compendio del romano trasteverino.
A tutto questo aggiungete un pizzico di "che parentela possono avere una donna anziana, senza marito e figli con una francese che per lavoro crea cruciverba?" e avrete un romanzo piacevole e delicato.
Prima di chiudere un piccolo appunto a tutti i maschietti: leggete il romanzo perché al suo interno è spiegata una tecnica di rimorchio che farà cadere l'amata ai vostri piedi: personalmente resterei davvero affascinata da un uomo che al primo appuntamento mi proponesse il viaggio delle fontanelle.